Le carte della Fondazione Open

Fondazione Open di Renzi, ecco come funzionava la propaganda social

Tiberio Barchielli
Tiberio Barchielli
  • Nell’inchiesta sulla fondazione Open di Matteo Renzi ci sono documenti che svelano i dettagli della macchina della propaganda renziana.
  • Quello che emerge dalle centinaia di email scambiate tra l’ex presidente del Consiglio e i suoi collaboratori è una macchina composta da diversi ingranaggi, estremamente organizzata e formata da analisti di dati, social media manager, addetti alla creazione di profili social falsi, migliaia di euro in sponsorizzazioni, creazioni di app e uso di piattaforme all’avanguardia.
  • Il tutto tra incontri a Palazzo Chigi con società di analisi dei dati e lamentele sul ritardo dei pagamenti da parte dei collaboratori social che operavano dalla base di Firenze.

Nell’inchiesta sulla fondazione Open di Matteo Renzi ci sono documenti che svelano i dettagli della macchina della propaganda renziana. Carte depositate utili per i magistrati per dimostrare quanto Open fosse in realtà un’articolazione della corrente interna al Partito democratico che faceva capo all’ex presidente del Consiglio. Parallelamente alla “Bestia”, la macchina di propaganda della Lega, c’era un’altra struttura che si muoveva in sordina, forse anche perché meno efficace, ed è quella

Per continuare a leggere questo articolo