Le manifestazioni contro il Green pass si organizzano su Telegram e, in base alla mappa pubblicata sul canale, riempiranno più di ottanta piazze in tutta Italia oggi pomeriggio. “Basta dittatura!”, “No green pass” sono i nomi dei gruppi in cui si stanno organizzando le contestazioni, con migliaia di iscritti: sono 23.300 iscritti nel primo canale e 1.500 nel secondo. Si grida alla libertà, «contro il passaporto schiavitù, contro obblighi vaccinali, contro la truffa Covid, contro la dittatura instaurata». 

«Dittatura!»

I commenti alla decisione di Mario Draghi di introdurre il Green pass sono duri. Dal 6 agosto infatti, per entrare nei luoghi al chiuso, sarà necessaria la certificazione che si ottiene in presenza di una di queste tre condizioni: aver ricevuto almeno una dose di vaccino anti Covid-19, essere negativi al test molecolare o antigenico rapido nelle ultime 48 ore, essere guariti dal Covid-19 negli ultimi sei mesi. Nelle chat è stato pubblicato un video in cui si paragona «la dittatura Covid con la dittatura nazista». Proliferano le svastiche, anche con lo sfondo verde che riprende il colore della certificazione, per equiparare gli obblighi e le restrizioni attuali alla dittatura nazista.

No mask

«Vietato venire alle proteste con la museruola», si legge tra i messaggi del canale alludendo alla mascherina. Alcuni chiedono di non dare ordini, altrimenti si riproduce lo stesso sistema dittatoriale, e di lasciare la scelta al singolo: «Chi desidera la mascherina se la mette. Non puoi sapere quali ragioni esistono dietro, ad esempio familiari o oncologiche». Altri invece, negano l’esistenza dell’epidemia: «Sbagli, siamo contro questa falsa pandemia e tutte le folli restrizioni, partendo dalle mascherine, passando per i tamponi per poi arrivare al Green pass», o ancora «niente mascherina, altrimenti diamo ragione a loro». 

Le istanze sono molte, e non sempre convergono. Ci sono persone che negano l’esistenza dell’epidemia, altre per cui il virus esiste ma i “poteri forti” limitano la libertà di scelta. Ci sono poi alcuni medici che cercano di far capire che la pandemia non è frutto di un complotto ma che è importante protestare contro l’obbligo vaccinale e la gestione del Covid-19 in Italia. «Sicuramente non potremo mantenere il distanziamento, urleremo, e quindi sputacchieremo, e in tal modo creeremo situazioni a rischio sanitario per noi partecipanti e facilmente attaccabili mediaticamente», ha scritto il medico.

Molti manifestanti chiedono che siano eventi pacifici, apartitici e che non si ceda a provocazioni. Ma per alcuni queste modalità non porteranno a nessun cambiamento.

«Regime!»

Si esortano poi i partecipanti a non entrare in contatto con giornalisti e i media vengono definiti come tg e giornali di regime: «Ricordate: niente giornalisti. Nelle piazze di tutta Italia ci saranno tante persone che vogliono protestare contro il Green pass e tantissimi giornalisti mainstream mandati lì per gettare discredito sui manifestanti. Non sono lì per ascoltarvi, non sono lì per aiutarvi: non rilasciate interviste alle testate che lavorano per il sistema, ricordatevi che non sono lì per fare informazione in modo imparziale, vanno ignorati completamente. L’arma più potente è il silenzio». Questo è uno dei messaggi più condivisi nel canale. 

Con Trump

Nel gruppo “No al Green pass” si trovano invece molti utenti legati all’ex presidente degli Stati Uniti Donald Trump. Il gruppo Noi con Trump, che ha lanciato una petizione «per dire no al Green pass obbligatorio», sostiene a gran voce che il virus è fuoriuscito da un laboratio cinese e che «Trump ha sempre avuto ragione».

Le piazze saranno quindi eterogenee. Nei gruppi alcuni si chiedono chi ci sia dietro alle dimostrazioni, ma molti rispondono che non è importante saperlo, perché è un ritrovo di cittadini liberi. Probabilmente prenderanno parte alle proteste simpatizzanti di Forza nuova e Casapound, i gilet arancioni di Antonio Pappalardo e la rete internazionale World wide demonstration. 

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