La nazionale inglese ha vinto domenica gli Europei femminili battendo in finale la Spagna ai calci di rigore. Una delle artefici del successo è stata Hannah Hampton, straordinaria nella capacità di usare entrambi i piedi e lanciare oltre 50 metri. Una ragazza che ha raccontato di avere un problema di percezione della profondità visiva
Da quando l’Inghilterra ha vinto l’Europeo a Wembley, nel 2022, sono cambiate poche cose: Chloe Kelly ha segnato il gol decisivo; Leah Williamson ha indossato la fascia, diventando la prima capitana inglese (maschile e femminile) a conquistare due trofei e a sollevare una coppa fuori casa, e Sarina Wiegman, alla sua quinta finale internazionale consecutiva da allenatrice, ha vinto il terzo europeo di fila, con due squadre diverse (Olanda e Inghilterra). Tra le novità invece una promozione tra i pali: Hannah Hampton.
La classe 2000 all’Europeo casalingo aveva fatto panchina a Mary Earps, collega con più esperienza, simbolo delle Leonesse, Membro dell’ordine dell’impero Britannico e prima calciatrice presente al museo delle cere di Madame Tussauds.
Earps ha iniziato a guadagnarsi la porta della nazionale quando aveva 25 anni, da lì ha giocato una finale mondiale, una finale europea e anche la prima Finalissima della storia (vincitrice Coppa america contro vincitrice Europeo) vincendo le ultime due. Quasi alla stessa età, Hannah Hampton ha iniziato a farsi largo, già però con una medaglia europea al collo.
Lo scorso giugno, Earps ha annunciato che si sarebbe ritirata dal calcio internazionale con effetto immediato. La notizia, a un mese dall’inizio dell’Europeo, aveva fatto storcere il naso alla stampa: un’Inghilterra senza Mary Earps è possibile? Domandarselo era lecito, ora rispondersi è più che cortesia. Per Hanna Hampton, protagonista della stagione con tre trofei del Chelsea, la maglia da titolare in Svizzera non era affatto un’ipotesi remota, ancor prima del ritiro di Earps, venuto da una scelta lunga e ragionata.
Dopo un periodo fuori dal giro della nazionale, sul finire del 2024 era iniziata una sorta di alternanza con Earps; poi da un’Inghilterra-Spagna di febbraio, vinta 1-0, ha giocato sempre Hampton, che cinque mesi dopo, sempre contro la Roja, ha vinto l’Europeo e il titolo di giocatrice del match.
Chi è
Per Hannah Hampton la partita con la Spagna non è come le altre. Nata a Birmingham la sua carriera, quando aveva appena cinque anni, l’ha iniziata al sole della comunità Valenciana. Fino al 2010 ha giocato da attaccante nell’Academy del Villareal, in porta ci si è spostata solo tornando a casa, nelle giovanili dello Stoke City e poi nel Birmingham City, con cui ha esordito in prima squadra a soli 16 anni. A sorprendere gli osservatori era stata la sua capacità, non comune, di usare entrambi i piedi e lanciare con precisione per oltre 50 metri.
Un astro nascente battezzato da Ellen White, leggenda inglese in forza al Birmingham a quei tempi. E proprio Ellen White, di cui l’Europeo del 2022 è stato il canto del cigno, ha parlato dello shock delle persone quando si è saputo che Hampton aveva un problema di percezione della profondità. In parole semplici risulta compromessa la sua capacità di determinare quanto sia lontano o meno un oggetto.
Già da bambina soffriva di strabismo, una condizione per cui gli occhi sono disallineati, ed era stata sottoposta a diversi interventi nel tentativo di migliorare la situazione. Hannah Hampton non sa vedere che in questo modo, il suo corpo e la sua vita da atleta tra i pali si sono sviluppati così, tra qualche dito slogato e un’emorragia nasale in più.
Hannah nella vita di ogni giorno si è adattata e scherza anche con le compagne sulla sua condizione che a volte le fa fare gaffe. In campo Hampton non ha ormai più problemi, nel passaggio dall’Aston Villa al Chelsea non si è neanche parlato del tema. Durante la finale, poco prima della lotteria dei rigori, da buon inglese ha tirato fuori l’asso nella manica: gli appunti sulle direzioni dei tiri delle rigoriste spagnole.
A giudicare da come è finita, è servito. A chi ha guardato, la sua esperienza è servita invece a mostrare che sia vivere che vincere sono una questione di adattamento. Ad Hanna Hampton va il secondo Europeo, al nonno, suo sostenitore da sempre, scomparso solo due giorni prima dell’inizio dell'avventura in Svizzera, la dedica.
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