- In un documento ritrovato dagli investigatori nel computer di Silvio Brusaferro, presidente dell’Istituto superiore di Sanità, c’è la conferma della sequenza di errori che hanno permesso al SARS-Cov2 di circolare liberamente nel mese di febbraio, ossia nel periodo in cui si sarebbe potuta arginare l’ondata pandemica e salvare moltissime vite. Si tratta di una relazione, ottenuta da Domani, intitolata “Risposta e contrasto del nostro sistema sanitario all’emergenza”.
- Nel documento rinvenuto dalla guardia di finanza, coordinata dalla procura di Bergamo nell’inchiesta covid, Brusaferro ha cancellato la parola tamponi dal paragrafo in cui si legge: «Per l’epidemia in corso da Sars-Cov-2, le misure per il contrasto della diffusione consistono nel: a) contenimento dei focolai attraverso sistemi di sorveglianza passiva e attiva (tamponi) e attivazione di quarantene ad opera del sistema sanitario nazionale e protezione civile…».
- La cancellazione non è sfuggita alla procura di Bergamo e al microbiologo (oggi senatore Pd) Andrea Crisanti, consulente incaricato di redigere la consulenza di parte.
ll Covid-19 era arrivato in Italia da nove giorni. Il 29 febbraio il virus sconosciuto faceva già paura. I casi in Italia avevano toccato quota mille. L’ignoto, le previsioni catastrofiche e le notizie provenienti dalla Cina avrebbero suggerito la massima cautela e l’utilizzo di tutti gli strumenti possibili per tracciare i contagi. Eppure in un documento ritrovato dagli investigatori nel computer di Silvio Brusaferro, presidente dell’Istituto superiore di Sanità, c’è la conferma della sequen



