Fatti

La rotta balcanica ora è aperta. I muri non fermano i migranti

Campi minati lungo la rotta\\u00A0Bosnia Croazia, tratti Bihac Karlovac (foto di Maurizio Pagliassotti)
Campi minati lungo la rotta Bosnia Croazia, tratti Bihac Karlovac (foto di Maurizio Pagliassotti)

Il percorso che attraversa Ungheria, Croazia, Slovenia fino all’Italia è diventato il simbolo della crudeltà europea. Ma quello che pochi mesi fa era un cammino sbarrato con la guerra ora sembra un’autostrada semi aperta

Dopo anni di chiusura semi totale e gestione dei flussi migratori appaltata dall’Unione europea alle organizzazione di trafficanti, la rotta dei Balcani è aperta: non ufficialmente, ma chi vuole passa. Quello che fino a pochi mesi fa era un cammino sbarrato dove le varie milizie locali non esitavano a bloccare con violenza selvaggia tutti coloro che non avevano il portafoglio gonfio, oggi appare come un’autostrada semi aperta. Questo nel tempo del trionfo dell’onda bruna che da est si allarga v

Per continuare a leggere questo articolo