Lo stallo delle indagini

Le verità che mancano sulla morte dell’ambasciatore Attanasio

  • Nell’inchiesta sulla morte dell’ambasciatore Luca Attanasio, del carabiniere Vittorio Iacovacci e dell’autista Mustapha Milambo, uccisi in un agguato in Congo lo scorso 22 febbraio, l’unico risultato concreto raggiunto finora è l’iscrizione nel registro degli indagati di Mansour Rwagaza, funzionario congolese del Pam (Programma alimentare mondiale), un ente delle Nazioni Unite.
  • Le tre inchieste condotte della procura di Roma, della procura di Goma e del Pam (affidata al dipartimento di Sicurezza dell’Onu), partite all’indomani del tragico evento, faticano ad arrivare a traguardi significativi.
  • In questo momento, però, la nostra presenza diplomatica è ridotta a funzionari visto che, a nove mesi dall’uccisione del giovane ambasciatore, il successore di Attanasio, Luigi Diodati, è stato nominato ma non ha ancora preso servizio.

Nell’inchiesta sulla morte dell’ambasciatore Luca Attanasio, del carabiniere Vittorio Iacovacci e dell’autista Mustapha Milambo, uccisi in un agguato in Congo lo scorso 22 febbraio, l’unico risultato concreto raggiunto finora è l’iscrizione nel registro degli indagati di Mansour Rwagaza, funzionario congolese del Pam (Programma alimentare mondiale), un ente delle Nazioni Unite. Le tre inchieste condotte della procura di Roma, della procura di Goma e del Pam (affidata al dipartimento di Sicurezz

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