I prossimi campionati Europei di calcio rischiano di diventare un nuovo teatro dello scontro politico tra Russia e Ucraina. Il frutto della discordia, in questo caso, è la nuova maglia della nazionale allenata dall’ex milanista Andrij Shevchenko, presentata qualche giorno fa dal presidente della Federcalcio di Kiev Andriy Pavelko. Sulla parte frontale della divisa ucraina, infatti, sono raffigurati i confini del paese. Che includono anche la Crimea, la penisola occupata militarmente nel 2014 e annessa dalla Russia con un referendum che Onu e Unione europea non esitano a definire illegale.

La Russia chiede l’intervento dell’Uefa

«Il disegno darà forza ai giocatori che combatteranno per l’Ucraina», ha detto Pavelko, provocando però la reazione della Russia, che ha bollato la decisione come «una provocazione politica» e poi ha inviato una lettera ufficiale di proteste all’Uefa: «Lo slogan mostrato contraddice i principi basilari dei regolamenti Uefa sulla proibizione di tutte le manifestazioni politiche. Il calcio è uno sport, che dovrebbe sempre rimanere separato dalla politica», si legge nel documento.

La Federazione russa si è detta inoltre preoccupata dal fatto che un mancato intervento del massimo organo calcistico europeo rappresenti un pericoloso precedente, che rischia di permettere pratiche simili anche in futuro rendendo quindi il calcio «un’occasione per manifestazioni politiche». La portavoce del ministero degli Esteri, Maria Zakharova, ha poi aggiunto che la sagoma della Crimea sulla maglia dell’Ucraina rappresenta «l’illusione dell'impossibile».

Zelensky: «Simboli che uniscono il popolo ucraino»

Nonostante la polemica in corso, il presidente ucraino Volodymyr Zelensky ha espresso grande soddisfazione per la divisa della nazionale per i prossimi Europei, disegnata dal brand spagnolo Joma. E in un post su Instagram si è mostrato sorridente con in mano la maglia della discordia, definendola «decisamente speciale». «Lei sa come scioccare – ha aggiunto – e presenta diversi simboli importanti che uniscono il popolo ucraino, da Luhansk a Uzhhorod, da Chernihiv a Sebastopoli». Poi, la stoccata finale: «Il nostro Paese è uno e indivisibile. La Crimea è l'Ucraina».

La risposta dell’Uefa

Sollecitato dalle contestazioni della Federazione russa, il massimo organismo calcistico europeo ha rilasciato una dichiarazione ufficiale alla Bbc, nella quale conferma che «il nuovo kit della nazionale ucraina, così come tutti quelli delle rappresentative di calcio che parteciperanno agli Europei, è stato approvato in assoluta conformità con i regolamenti della confederazione». Insomma, nessuna speranza di un cambio dell’ultimo minuto per la casacca della nazionale ucraina. Con buona pace di Vladimir Putin e della Federcalcio russa.

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