Le fiamme sono sotto controllo a Malagrotta. Ora l’allarme riguarda il pericolo diossina per la salute dei cittadini e per l’imminente caos che investirà la gestione dei rifiuti di Roma. L’incendio è scoppiato ieri pomeriggio alle 17.39 nell’impianto Tmb alla periferia della capitale e ha coinvolto due capannoni di stoccaggio e trattamento dei rifiuti e una vasca di stoccaggio di combustibile solido.

Circa 60 vigili del fuoco di dieci squadre hanno lavorato tutta la notte per domare le fiamme ed evitare che si espandessero nella zona. Ora però ci vorranno comunque giorni perché il rogo finisca del tutto. Le cause dell’incendio ancora sono sconosciute, ma i vigili del fuoco non escludono nessuna ipotesi. La procura di Roma hanno aperto un fascicolo di indagine per il reato di incendio colposo a carico di ignoti. Ieri sera il pm Alberto Galanti si è recato per un sopralluogo nell’impianto.

D’altronde già nel 2018, nell’era Virginia Raggi, un incendio aveva distrutto un impianto al Salario, praticamente uguale a quello di Malagrotta.

L’iniziativa di Gualtieri

Intanto il sindaco di Roma Roberto Gualtieri, con un’ordinanza, ha disposto la sospensione delle attività scolastiche per un raggio di 6 chilometri dal luogo dell’incendio «per un periodo non superiore a 48 ore, in virtù del principio di precauzione». Il rischio è che l’aria e la nube che si è alzata dall’ex discarica di Malagrotta sia densa di diossina.

Per questo già nella serata di ieri, l’Arpa (l’Agenzia regionale protezione ambientale) ha invitato i cittadini dell’area a tenere chiuse le finestre delle abitazioni e ha avviato le analisi sulla qualità dell’aria. Anche a Fiumicino sono stati chiusi alcuni asili nido, mentre non ci sono state ripercussioni sull’operatività dell’aeroporto di Fiumicino.

Gualtieri stesso ha evidenziato come l’incendio ha interessato anche il Tmb2 «che tratta 900 tonnellate al giorno di rifiuti» non sia «solo un grave incidente, ma costituisce un danno significativo per il sistema di raccolta e smaltimento a Roma». Il sindaco, eletto a ottobre scorso, ha annunciato di essere già al lavoro con la sua squadra «per ricollocare quanto prima le quantità trattate dall’impianto danneggiato e indirizzarle su altri impianti di trattamento e sui successivi sbocchi». 

L’estate è alle porte e ora il rischio è che l’incidente possa mandare in tilt il sistema di smaltimento dei rifiuti, riempiendo di immondizia le strade di Roma.

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