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Meglio complici che vittime, la schiavitù del pizzo nei quartieri di Palermo

Foto di: Sebastian Kahnert/picture-alliance/dpa/AP Images
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  • Una notizia che fa riflettere su quanto sia davvero cambiata Palermo, su quanta o poca strada abbia fatto la capitale della Sicilia per liberarsi. C'è una città che indubbiamente ha rinnegato il passato, ma ce n'è un'altra che sembra immobile e prigioniera.
  • Gli esperti della materia assicurano che ci siano state significative reazioni al giogo del pizzo ma «a macchia di leopardo», che in alcuni rioni i boss fatichino più che altrove a ritirare l'obolo, che gli atti di ribellione non siano più casi eccezionali.
  • È un fenomeno di massa. Molti ritengono che sia più conveniente pagare che denunciare i loro carnefici.

È meglio passare per complici o è meglio passare per vittime? Se oggi, dicembre 2022, venisse distribuito in un quartiere di Palermo un questionario (e pure senza anonimato garantito), il risultato sarebbe scontato. Almeno l’80 e forse anche il 90 per cento degli intervistati non avrebbe dubbi sulla risposta: meglio passare per complici. È Brancaccio, luogo strategico nella guerra di mafia degli anni ‘80 e rione che ha nel suo cuore quella che era la parrocchia di don Pino Puglisi, il sacerdote

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