- Ieri le scelleratezze del ministro dell’Interno Matteo Salvini erano rivendicate e urlate ai quattro venti, oggi quelle della ministra Luciana Lamorgese sono camuffate da questioni burocratiche o amministrative.
- Poco importa, il risultato non cambia. I «piccoli di oggi», come li definisce il papa, vengono lasciati ad annegare, insieme alle loro madri e ai loro padri. O abbandonati nelle paludi gelate al confine tra Bosnia e Croazia, o nelle innevate foreste tra Polonia e Bielorussia.
- Che cos’altro deve accadere perché si possa riaprire gli occhi? Non possiamo né stupirci degli spostamenti di massa di esseri umani e nemmeno rimanere indifferenti alle loro sorti. Perché sappiamo che questi spostamenti sono in gran parte causati da noi.
Non è vero che a Natale siamo tutti più buoni. E nonostante gli appelli del santo padre, è l’indifferenza che continua a farla da padrone. «Abbracciamo Gesù nei piccoli di oggi, amiamolo negli ultimi, serviamolo nei poveri. Sono loro i più simili a Gesù, nato povero. Ed è in loro che Lui vuole essere onorato», ha twittato papa Francesco il 27 dicembre. E invece i piccoli li lasciamo annegare, insieme alle loro madri e ai loro padri. O li lasciamo nelle paludi gelate al confine tra Bosnia e C



