«Il mostro ha le chiavi di casa». Per la prima volta dopo la pandemia le attiviste di Non una di Meno sono tornate in piazza a Roma, per una manifestazione nazionale contro la violenza sulle donne e per il rispetto dei diritti di genere. Il corteo è partito da piazza della Repubblica, diretto a San Giovanni.

«Insieme siam partite insieme torneremo» urlano migliaia di manifestanti mentre agitano in aria i loro mazzi di chiavi.

Foto di Marika Ikonomu

Una denuncia verso le violenze domestiche, le più diffuse tra le violenze di genere. «Dopo due anni di pandemia torniamo in piazza al grido “Ci vogliamo vive”, uno slogan che sintetizza bene le condizioni aggravate dalla pandemia, durante la quale le donne hanno vissuto una grande crisi economica e sociale».

La pandemia e il lockdown hanno infatti costretto migliaia di donne a rimanere in casa con i propri partner, e la maggiore insicurezza economica generata dalla crisi pandemica ha influito anche sulla difficoltà di andare via di casa e lasciare il compagno violento. 

I dati dicono che da marzo a giugno 2020 ci sono state 15.280 chiamate al 1522, il numero per segnalare le violenze di genere, con un aumento del 73 per cento rispetto all’anno precedente, e nel periodo dal 9 marzo al 3 maggio - i mesi di lockdown più duri - ci sono state in media 135 telefonate al giorno. Da inizio 2021 sono stati già 109 i femminicidi, a conferma di un problema che rimane strutturale.

Foto Camilla Palcani

«Rilanceremo il tema della lotta femminista e transfemminista in un momento in cui l'attacco si fa molto pesante – spiega una portavoce di Non una di meno – anche per le politiche del governo, che parla molto ma non fa; penso al piano antiviolenza fermo e non ancora rinnovato, o al blocco del Ddl Zan».

All’inizio del corteo una performance di teatro danza ha animato la manifestazione, mentre alle 16.30 la musica dei carri e i cori si sono fermati per un «grido muto» in memoria delle vittime.

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