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Pazienza, audacia (e follia): la vita segreta dei portieri

Il portiere della Lazio\\u00A0Ivan Provedel ha segnato un gol contro l'Atletico Madrid (foto AP)
Il portiere della Lazio Ivan Provedel ha segnato un gol contro l'Atletico Madrid (foto AP)

Più di un secolo di calcio ci dice che per andare in porta serve essere un po’ Yanez, un po’ San Sebastiano. La corda pazza ce l’hanno tutti, poi c’è chi la declina in silenzi e dimissioni sciasciane come Dino Zoff, chi in esplicitazioni clownesche come Bruce Grobbelaar e chi in gol come Ivan Provedel

Il portiere è il principio, lo scarto, la maglia differente, quello che la può prendere con le mani – sempre meno – avvolte dai guanti come Burt Lancaster nel Gattopardo, a volte anche ballando, il limite e soprattutto la follia che sta sulla linea a sorvegliare la gabbia. Più di un secolo di calcio ci dice che per andare in porta serve essere un po’ Yanez, un po’ San Sebastiano, un po’ Petit o per dirla in un tweet: un Lama salgariano. Pazienza e audacia. La corda pazza ce l’hanno tutti, poi c

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