- L’esercito russo è diventato famoso per le “ondate umane” con cui travolgeva i suoi nemici. In Ucraina, invece, si trova a combattere in inferiorità numerica e se la situazione non cambierà presto sarà costretto ad abbandonare tutte le operazioni offensive.
- Secondo le principali stime, fino al 50 per cento dei centomila soldati con cui la Russia è entrata in Ucraina sono stati uccisi, feriti o presi prigionieri. I suoi carri armati combattono con equipaggi ridotti, mentre i trasporti truppe vengono catturati vuoti.
- Oltre a fermare il conflitto, l’unica altra soluzione possibile è abbandonare la finzione dell’operazione militare speciale, ammettere che è in corso una guerra e mobilitare la popolazione. È quello che ormai i falchi del Cremlino chiedono apertamente.
L’esercito russo ha un disperato bisogno di soldati se vuole proseguire la guerra. Dall’inizio dei combattimenti, i ranghi delle sue forze di prima linea si sono dimezzati. I rinforzi sono finiti. L’offensiva in Donbass di questi giorni potrebbe essere l’ultima di un’armata ormai fiaccata. Secondo i falchi del Cremlino l’unica soluzione è quella a cui Putin ha resistito fino ad ora: abbandonare la finzione dell’operazione militare speciale, proclamare l’inizio di una guerra vera e propria e m



