Nei primi due giorni di guerra in Ucraina l’esercito russo ha tentato un colpo di mano e, a quanto pare, non gli è del tutto riuscito. Gli ucraini, invece, stanno resistendo con maggiore intensità del previsto. Questa è l’opinione di molti esperti di questioni militari e di almeno alcuni ufficiali e funzionari dei paesi Nato dopo due giorni di combattimento. Le forze armate russe avrebbero sottovalutato i loro alleati, ma ci sarebbero anche problemi più profondi. La sperequazione di forze è tale però che, sul medio periodo, gli ucraini sono destinati a perdere, concorda la maggior parte degli analisti.

Le madri dei soldati

La denuncia più grave sullo stato di alcune unità dell’esercito russo è arrivata dal Comitato delle madri dei soldati, una ong che si occupa di monitorare le violazioni dei diritti umani all’interno delle forze armate russe. Secondo l’organizzazione, numerosi soldati di leva con pochissimo addestramento sono stati condotti in ucraina con l’inganno e chi si opponeva è stato picchiato e ha subito altre violenze. Ad alcuni di loro è stato arbitrariamente cambiato lo status da “coscritti” a “militari a contratto”, cioè volontari, categoria alla quale di solito appartengono le truppe con maggiore addestramento e utilizzate in situazioni di combattimento. «Ci sono stati casi di violenza fisica e di pestaggi di coloro che hanno rifiutato di diventare militari a contratto. E dopo questi episodi diventa impossibile sapere cosa gli succede, perché i loro telefoni vengono sequestrati», ha detto Andrei Kurochkin, vicepresidente dell’organizzazione.

Pochi giorni prima dell’invasione, il Comitato delle madri dei soldati aveva pubblicato le foto di un gruppo di soldati costretti a dormire accatastati l’uno sull’altro in una piccola stanza di una stazione ferroviaria a breve distanza dal confine ucraino. Secondo l’organizzazione, i soldati erano abbandonati senza cibo, coperte e stipendio. Per giorni sono sopravvissuti acquistando cibo dai locali, fino a che non hanno terminato il denaro a loro disposizione. Dopo la denuncia dell’organizzazione, i soldati sono stati trasferiti in un altro luogo.

Sul campo

Diversi episodi avvenuti sul campo sembrano confermare le denunce dell’associazione. Le forze armate ucraine hanno catturato diversi prigionieri russi e hanno pubblicato i video di parte dei loro interrogatori (un’azione potenzialmente in contrasto con le convenzioni internazionali). In due casi, i soldati hanno detto che non si aspettavano di combattere e che i loro superiori avevano parlato soltanto di operazioni di «ricognizione». Un sottufficiale catturato insieme alla sua unità ha detto agli ucraini che non intendeva «uccidere nessuno».

Più in generale, la performance dell’esercito russo è ritenuta relativamente deludente. «Le forze ucraine stanno rallentando i russi con successo», è scritto in un briefing dell’Institute for the study of war, un think tank americano con sede a Washington.

Ieri sera, in un briefing ad alcuni membri del congresso un funzionario della Casa Bianca ha confermato che le truppe russe starebbero incontrando maggiore resistenza di quella prevista. Anche la campagna aerea lanciata nelle prime ore dell’invasione per paralizzare le forze armate ucraine e conquistare la superiorità aerea è sembrata a molti insufficiente. Ancora ieri, gli ucraini avevano aerei da combattimento in funzione, mentre l’esercito sembra per il momento ancora in grado di comunicare e coordinarsi.

Operazioni in corso

I mancati successi dei primi due giorni di guerra non devono far supporre che l’esercito russo sia sconfitto. La sua superiorità di mezzi e personale è immensa: al momento, secondo il ministero della Difesa ucraina, i russi avrebbero impegnato in combattimento soltanto un terzo delle forze schierate lungo i confini. Oltre ai coscritti poco addestrati e con il morale basso, la Russia dispone anche di forze speciali di alto livello, come quelle che giovedì hanno cercato di conquistare un aeroporto poco fuori Kiev e sono riuscite a contenderlo agli ucraini per quasi un’intera giornata prima di essere catturati o messi in fuga. Inoltre, hanno fatto notare molti esperti, fino a questo momento i russi non hanno veramente sfruttato la loro superiore potenza di fuoco.

Anche se la capitale Kiev e altre città sono state martellata con attacchi missilistici di precisione, l’esercito russo non ha ancora iniziato a bombardare gli ucraini su vasta scala, un’escalation che porterebbe a un rapido aumento delle perdite sia tra i soldati che tra i civili. Come ha detto Michael Kofman, analista delle forze armate russe per il Center for a new american security, un altro think tank americano, sarebbe sbagliato «cercare di prevedere l’andamento del conflitto sulla base dei primi due giorni». I russi hanno tentato un colpo di mano che ha dato «risultati misti. Ma ora aggiusteranno il tiro».

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