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Un pranzo italiano a New York a base di gallina alle tre e mezzo

Illustrazione Eleonora Castagna
Illustrazione Eleonora Castagna
  • Miriam è la cugina del mio compagno. In realtà tecnicamente è la cugina della madre, ma insomma, tutti la chiamano cugina, ed è probabilmente il legame di parentela più vicino al vero.
  • Ci accoglie all’ingresso, un’altra rampa conduce alla casa vera e propria, il piano di sotto è affittato per sbarcare il lunario e garantirsi una vecchiaia serena.
  • La “gallina” è una specie di pollo in umido condito con il suo fondo, olio e rosmarino, niente salsa gravy, nessuna aggiunta di nessun tipo: «Questo è come lo facevamo noi, come lo faceva la mia mamma Carmela, mi ricorda l’Italia».

La casa di Miriam si trova ad Astoria, all’estremità nord del Queens, una decina di minuti a piedi dalla fermata della metro di Steinway Street. È una New York poco battuta dai turisti, strade tutte uguali, casette tutte uguali, giardino di fronte, giardino sul retro, due piani di finestre illuminate e qualche bandiera americana. È nella Grande mela, potrebbe essere ovunque negli States, se non fosse che quattro parallele più in là si apre un panorama mozzafiato sull’East River e sui gratta

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