Ha ormeggiato questa notte al porto di Ravenna la nave, partita dall'Ucraina con un carico di grano. In particolare, il contenuto del carico sono semi di mais, destinati ai mangimi per allevamenti.
Dopo sette giorni di viaggio, la nave cargo Rojen era arrivata nella tarda mattinata di ieri, ma a causa del maltempo e della pioggia la nave, battente bandiera maltese, ha dovuto ritardare le operazioni di attracco e scarico che sono iniziate durante la notte.

Il carico della Rojen

Partita il 5 agosto dal porto ucraino di Chornomorsk, vicino a Odessa. La nave cargo Rojen porta 15mila tonnellate di semi di mais ed è il primo convoglio commerciale che raggiunge l’Italia dopo lo sblocco diplomatico dei giorni scorsi, nell’ambito degli accordi commerciali che riaprono le esportazioni dall’Ucraina.

Durante la navigazione, il cargo ha anche effettuato una sosta a Istanbul, in Turchia, dove è stata sottoposta ai controlli previsti dall’accordo delle Nazioni Unite.

Ad attendere la nave in porto a Ravenna c’era anche l’ambasciatore ucraino in Italia, Yaroslav Melnyk, che durante la conferenza stampa ha affermato «è un grande giorno», poi ha precisato che l’arrivo in Italia della «prima nave con prodotti alimentari dall'Ucraina è un segnale molto importante non solo per il mercato alimentare locale, ma anche di un importante segnale globale».

Operazione di scarico

Lo scarico della Rojen è iniziato questa mattina e le operazioni dureranno almeno 30 ore, durante le operazioni sarà presente l’agenzia delle accise dogane e monopoli (Adm) con i funzionari dei reparti specializzati e con in proprio laboratorio chimico per effettuare verifiche e controlli.

Marcello Minenna, direttore generale dell’Adm, spiega che i controlli che verranno effettuati servono a garantire che «questa merce abbia tutti i requisiti per essere commercializzata e distribuita su tutto il territorio nazionale».

Prossimi arrivi

Le operazioni di scarico dovrebbero concludersi martedì 16 agosto. Nella stessa giornata al porto di Ravenna è attesa un'altra nave dall'Ucraina: la Sacura, con 11mila tonnellate di semi di soia destinati all'alimentazione animale.
Mentre al porto pugliese di Monopoli dovrebbe approdare la Mv Mustafa Necati, con 6mila tonnellate di olio grezzo di semi di girasole.

Coldiretti: stop speculazioni su cibo

Coldiretti si esprime positivamente sullo sbarco in Italia della prima nave carica di mais proveniente dal Mar Nero: «È importante per fermare le speculazioni sui prezzi, in una situazione in cui l’Ucraina è il secondo fornitore di mais dell’Italia che è costretta ad importare circa la metà del proprio fabbisogno per garantire l’alimentazione degli animali negli allevamenti».

Secondo le stime di Coldiretti, tra i prodotti che hanno subito maggiori incrementi di prezzo ci sono gli alimenti la cui disponibilità dipende dalle importazioni dall’estero ed in particolare dall’Ucraina.

In cima alla classifica dei rincari con un +65,8 per cento ci sono gli oli di semi, soprattutto quello di girasole di cui l’Ucraina è uno dei principali produttori, mentre al secondo posto c’è il burro in crescita del 32,3 per cento che subisce gli effetti dell’esplosione del costo dei mangimi per gli allevamenti di cui il mais è tra i principali componenti ed al terzo la pasta con il +26,3 percento che è frutto dello stravolgimento del mercato mondiale dei cereali provocato dal conflitto tra Kiev e Mosca.

Accordo sul grano tra Kiev e Mosca

È stato firmato a Istanbul lo scorso 22 luglio, dopo varie trattative, l’accordo sul grano tra Mosca e Kiev.
L’accordo prevede tre corridoi di esportazione di grano ucraino, fermo da quando è cominciata la guerra. L’intesa durerà poco più di tre mesi e riguarda il grano fermo nei silos dei porti ucraini di Odessa, Chernomorsk e Yuzhny.

Turchia e Onu si sono assunte la responsabilità di monitorare il passaggio delle navi attraverso un tragitto libero dalle mine che infestano il Mar Nero e di effettuare i controlli affinché vengano rispettate le procedure. In particolare, in Italia arriveranno dall’Ucraina quasi 1,2 miliardi di chili di mais per l’alimentazione animale, grano tenero per la panificazione, oltre all’olio di girasole.

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