Sono state raccolte più di 500mila firme online per il referendum sulla cannabis legale, la quota che permette al quesito di andare al voto l’anno prossimo. Lo hanno annunciato oggi, sabato 18 settembre, i promotori del referendum, le associazioni Meglio Legale, Luca Coscioni, Forum Droghe, Società della Ragione, Antigone e i partiti +Europa, Possibile e Radicali italiani.

La raccolta di adesioni, per la prima volta condotta interamente online, era iniziata una settimana fa: solo nella prima giornata, più di 100mila persone avevano firmato usando l’identità digitale. Quasi la metà delle persone che ha firmato, usando lo Spid, ha meno di 25 anni, ha fatto sapere Antonella Soldo, di Meglio Legale, a SkyTg24: «Sono quei giovani che, si sente dire, non sono interessati alla politica ma che, in questa campagna, hanno trovato qualcosa di attrattivo». 

Gli organizzatori del referendum hanno però invitato a non fermare la raccolta firme, ma a raccoglierne un 15 per cento in più per essere certi di poter consegnare il referendum in Cassazione a fine mese. Prosegue anche la raccolta fondi per finanziare le firme digitali, che hanno un costo di 1,05 euro ciascuna: nella prima settimana, sono stati raccolti 145mila euro. 

Il referendum e il testo alla Camera 

Il referendum elimina il reato di coltivazione, rimuove le pene detentive per qualsiasi condotta legata alla cannabis e cancella la sanzione amministrativa del ritiro della patente, modificando il Testo unico in materia di disciplina degli stupefacenti (1990). 

L’8 settembre, a pochi giorni dall’inizio della raccolta firme per il referendum, la commissione Giustizia della Camera aveva invece approvato un testo base per la depenalizzazione della coltivazione di «non oltre quattro piante» di cannabis in casa. 

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