Giovanni Maria Macioce, l’ex generale della Guardia di finanza che guida il progetto di recupero ed è in attesa di processo per il reato di falso in atto pubblico, propone di “investire” con attività integrate su Ventotene. I timori dei partner coinvolti: per il vecchio penitenziario nessuna sostenibilità economica. E dopo il contenzioso di Invitalia, ulteriori guai in vista: la Regione Lazio potrebbe fare un passo indietro
Valorizzare l’ex carcere di Santo Stefano, a Ventotene, in stato di abbandono da oltre 50 anni. Ridare vita a quel luogo di dolore costruito, secondo i principi del Panopticon di Bentham, nel 1793 e chiuso nel 1965. Se alla base dell’originario progetto di recupero della struttura borbonica – lanciato nel 2016 dall’esecutivo Renzi, che allo scopo stanziò 70 milioni di euro – c’è tutto questo, oggi le cose sembrano cambiate. Lo dimostra l’ultima riunione del Tip, il Tavolo istituzionale permanent


