Nel Lazio ci sono editori di giornali locali che sommano generose sovvenzioni statali a finanziamenti regionali, di aziende sanitarie provinciali, imprese private e che hanno come inserzionisti imprenditori che con gli enti pubblici fanno affari. Gli intrecci tra giornalismo, politica e interessi economici a livello locale sono insidiosi, gli introiti generalmente sono minori rispetto a quelli dei grandi gruppi nazionali ma i territori riescono a lasciare nell’ombra le relazioni tra chi i giornali li pubblica e chi gestire il potere.

Lo scandalo dei rifiuti

Se dentro il raccordo anulare sono le ascoltatissime radio romane a fare da padroni, fuori, a pochi chilometri, ci sono gruppi editoriali privati che da Viterbo a Latina forniscono servizi spesso gratuiti. Un arcipelago di giornali, tv, web tv, siti di informazione che rappresentano l’unica fonte in grado di portare notizie di rilevanza locale a decine di migliaia di lettori.

Il gruppo editoriale Giornalisti indipendenti controlla tre diverse testate: Latina Oggi, Ciociaria Oggi e Qui magazine, per un totale di 35 dipendenti secondo i documenti depositati presso la Camera di commercio. Il gruppo, che diffonde circa ventimila copie giornaliere e registra centomila visitatori unici sul web, riceve generosi finanziamenti dal dipartimento per l’editoria: solo nel 2020 ha incassato 1.629.932 euro, mentre sono circa 747mila euro quelli ottenuti nel 2019.

A dispetto del nome, però, l’editore è stato recentemente criticato da cittadini e colleghi per aver trattato in maniera superficiale uno scandalo sui rifiuti che coinvolge la regione Lazio e Valter Lozza, un imprenditore che si occupa di rifiuti. Lozza è anche azionista di Iniziative editoriali, la concessionaria esclusiva delle pubblicità per le testate di Giornalisti indipendenti.

Nel marzo del 2021 il tribunale di Roma ha disposto i domiciliari, poi revocati, per Lozza e la dirigente della regione Lazio Flaminia Tosini, accusati di corruzione e turbata libertà di procedimento di scelta del contraente in merito ad alcuni provvedimenti adottati dalla regione nella gestione dei rifiuti.

Flaminia Tosini è l’ex direttrice del dipartimento Politiche ambientali e ciclo dei rifiuti della regione Lazio a guida Nicola Zingaretti, mentre Valter Lozza è amministratore delle società Ngr srl e Mad srl, definito da molti come “il re della monnezza di Roma” che ha preso il posto del ben più noto Manlio Cerroni.

Con le sue aziende Lozza gestisce le discariche di Crepacuore a Civitavecchia e Roccasecca a Frosinone. Secondo gli inquirenti tramite Flaminia Tosini, Lozza avrebbe ottenuto indebitamente l’autorizzazione per la trasformazione della discarica di rifiuti inerti di Monte Carnevale a nuovo sito di smaltimento dei rifiuti derivanti dal trattamento di Rsu della capitale, decisione che l’amministrazione di Roma ha revocato alla notizia dell’indagine.

La dirigente regionale avrebbe ottenuto anche l’ampliamento della discarica di Roccasecca, in provincia di Frosinone, dove opera la Mad srl e avrebbe anche indotto l’imprenditore Daniele Piacentini a cedere alcune aree di cui era proprietario alla società Ngr di Lozza. In cambio, Tosini avrebbe ricevuto da Lozza orecchini, borse e orologi di marche di lusso.

L’intreccio con l’editoria

Tuttavia, questa è una vicenda che tocca anche il mondo editoriale locale. Nell’ordinanza gli inquirenti scrivono che gli indizi hanno fornito un quadro probatorio «che vede Tosini dedicarsi alla predisposizione “su misura” di provvedimenti amministrativi idonei ad avvantaggiare le società comunque riconducibili al Lozza, non soltanto strettamente connesse al settore dei rifiuti, ma anche quelle destinate ad esempio alla carta stampata, e ciò con l’intento pacifico di conseguire innumerevoli vantaggi, sia diretti che indiretti».

Vengono, poi, riportate le conversazioni tra Flaminia Tosini e l’allora direttore della cooperativa Giornalisti indipendenti, Massimo Pizzuti, che risulta non indagato. «La Tosini […] chiedeva al Pizzuti di sondare la posizione del Presidente dell’Enac da lui ben conosciuto», scrivono gli inquirenti, con l’obiettivo di prorogare il parere dell’Ente nazionale per l’aviazione civile sulla futura discarica di Monte Carnevale che sarebbe dovuta andare a Lozza.

Nei documenti dell’inchiesta viene sottolineata l’abilità di Pizzuti nell’ottenere con facilità i sodi dalla regione per le testate gestite dalla cooperativa (le tre elencate all’inizio), tramite la concessionaria pubblicitaria Iniziative editoriali che ha tra gli azionisti proprio Lozza, come riportato sul sito di uno dei giornali. Il rapporto tra Giornalisti indipendenti e la concessionaria pubblicitaria è stato rescisso a fine 2021, un anno dopo che Pizzuti aveva lasciato il ruolo di direttore della cooperativa editoriale.

Tuttavia, da un’intercettazione acquisita dalla magistratura nel periodo in cui lavorava per il gruppo editoriale, Pizzuti spiega alla Tosini il suo modus operandi nella gestione delle pubblicità regionali: «Il rapporto che abbiamo qui con la regione, è abbastanza…perché loro ci dicono quant’è il budget annuo, cento, centocinquantamila euro? Allora vi arrivano diciottomila euro per questa campagna, ventimila euro per questo, trentamila euro per questo, e di solito loro riescono a orientare tranquillamente l’agenzia…Vogliamo Ciociaria Oggi, Latina Oggi, il sito e la cosa, tre uscite per questo, quattro uscite per quell’altro…la settimana scorsa abbiamo fatto….i provvedimenti che hanno fatto per…il Covid no? l’agenzia ci manda la creatività pronta, ci manda tutto pronto e noi pubblichiamo e basta».

Pizzuti, insomma, vanta rapporti con la regione che emergono dalle delibere e dagli impegni di spesa dell’ente. La regione di Zingaretti ha elargito oltre 179mila euro in cinque anni alla società Iniziative editoriali di Lozza per campagne promozionali e d’informazione riguardo ai vaccini Covid-19, vaccini influenzali e altre temi sanitari.

Al caso Lozza, invece, Latina Oggi e Ciociaria Oggi, che negli anni hanno sollevato e si sono occupati di grandi scandali con ottimi giornalisti presenti sul territorio, hanno dedicato scarsi approfondimenti e pochi articoli dettagliati. Interpellato sul caso, Alessandro Panigutti, direttore di Latina Oggi, ci ha inviato un articolo di poco più di 2mila battute pubblicato dal suo giornale sul caso Lozza.

Giornali difensori

Il caso di Giornalisti indipendenti non è l’unico. La testata Alessioporcu.it, il cui direttore Alessio Porcu è anche direttore del tg di Teleuniverso, ha pubblicato la notizia delle indagini e poi un secondo articolo tutto incentrato sulle tesi della difesa dei due imputati. In entrambi gli articoli torna la stessa precisa formula a commento delle indagini: «Le attività di Valter Lozza sono state scandagliate in questi anni sia dalla Guardia di finanza che dai carabinieri del Noe. Ma al termine degli accertamenti la sua gestione è sempre risultata regolare. La dottoressa Flaminia Tosini gode di una reputazione specchiata e la sua competenza in materia ambientale è riconosciuta senza ombra di dubbio». Il sito pullula di articoli che lodano la gestione zingarettiana: i politici e gli imprenditori influenti non si toccano.

Anche Alessio Porcu negli anni ha ottenuto finanziamenti dalla regione Lazio per ospitare sulle sue testate diverse campagne pubblicitarie, oltre che gli articoli dell’ex consigliere regionale di An e del Pdl, Franco Fiorito. Fiorito, meglio conosciuto come Francone, è ricordato come l’emblema del caso rimborsopoli che ha scosso le fondamenta della giunta regionale laziale guidata da Renata Polverini.

«Non ho relazioni di alcun tipo con Lozza e non ne ho avute in passato, meno ancora con Tosini», dice il direttore Porcu contattato telefonicamente. «Non si può insinuare che la linea di una testata possa essere messa in discussione da una pubblicità che tra l’altro è marginale – aggiunge – Il costo di un sito dove si pagano tutti quanti i collaboratori, cosa che non è uso e consuetudine da parte di molti, ha dei costi e sono pubblici. Figurati se le cifre che spende la regione Lazio siano sufficienti a pagare questo. Tutti gli enti messi insieme incidono più o meno del 10-12 per cento su quello che è il bilancio annuale».

Gli intrecci con la sanità

La testata di Porcu ha rapporti anche con altri enti pubblici, a partire dalle Asl. Alessio Porcu con la sua televisione regionale Teleuniverso ha firmato già nel marzo del 2017 un contratto da circa 23.900 euro con l’Asl di Frosinone per dare vita a un format tv di venti puntate in cui vengono intervistati dirigenti e personale sanitario. A ciò si sommano campagne pubblicitarie per oltre 4mila euro. Più recente, invece, il finanziamento del progetto smart tv dal valore complessivo di 14.800 euro ottenuto dalla regione Lazio. Un progetto che ha l’obiettivo di implementare un piano di smart working anche per chi fa televisione.

La concessionaria di Lozza, delibere alla mano, ha incassato ben di più: negli anni che vanno dal 2016 al 2018 ha ottenuto sempre dall’Asl di Frosinone circa 57mila euro per ospitare, nelle testate del gruppo editoriale a cui fa riferimento, banner pubblicitari e campagne promozionali. 

I media locali ringraziano a modo loro. Nel 2020 in un articolo di Ciociaria Oggi appare la campagna “Noi ci siamo” nata per incentivare i versamenti sui conti correnti delle Asl di Frosinone e Latina. Il primo cittadino a donare è proprio l’imprenditore Lozza, azionista della concessionaria pubblicitaria del gruppo che ottiene fondi dalle Asl, che si impegna a versare un bonifico dal valore di 50mila euro. Un gesto lodato dalla testata. «Ritengo doveroso che ciascuno di noi, come cittadino o come imprenditore, faccia la propria parte, nelle forme che ritiene opportune, a favore del territorio che ci ospita», dichiarava Lozza. Dal 16 gennaio 2021 il presidente del consiglio di amministrazione di Giornalisti Indipendenti, la cooperativa editoriale di Latina Oggi e Ciociaria Oggi è Valerio Tallini, un avvocato che negli anni è stato consulente dell’Asl di Frosinone. Eppure, Massimo Pizzuti in un’intervista di non molto tempo fa rivendicava con orgoglio: siamo gli unici «editori puri» rimasti in Italia.

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