Almeno 100mila persone in corteo in oltre 70 città italiane. Oltre 50mila manifestanti a Roma dove è stata bloccata la tangenziale est. Occupata l’autostrada a Bologna e lacrimogeni sulla folla a Trieste. Salvini: «rivediamo le norme sullo sciopero»
“Blocchiamo tutto” è lo slogan che riunisce le piazze proPal in tutto il paese: l’adesione allo sciopero generale proclamato dai sindacati di base per la giornata di lunedì 22 settembre nelle prime ore del mattino è stata forte soprattutto nel trasporto pubblico locale. I cortei hanno radunato migliaia di manifestanti che si sono scontrati in varie città con le forze dell’ordine.
La presidente del Consiglio, Giorgia Meloni, ha commentato così sui social: «Indegne le immagini che arrivano da Milano: sedicenti "pro-pal", sedicenti "antifa", sedicenti "pacifisti" che devastano la stazione e generano scontri con le Forze dell'Ordine. Violenze e distruzioni che nulla hanno a che vedere con la solidarietà e che non cambieranno di una virgola la vita delle persone a Gaza, ma avranno conseguenze concrete per i cittadini italiani». Ha poi concluso: «Un pensiero di vicinanza alle Forze dell'Ordine, costrette a subire la prepotenza e la violenza gratuita di questi pseudo-manifestanti. Mi auguro parole chiare di condanna da parte degli organizzatori dello sciopero e da tutte le forze politiche».
Per i trasporti locali previste le consuete fasce di garanzia con modalità diversa da città a città a Roma dalle 6 alle 9 e dalle 18 alle 21; a Milano le linee Atm potrebbero non essere garantite dalle 8:45 alle 15 e dalle18 fino al termine del servizio. Numerose le manifestazioni indette in diverse città italiane: a Roma, Milano, Bologna, Napoli, Genova. Sit in e presidi anche a Torino, Firenze, Ancona, Bari e Palermo.
Secondo l’Usb, sindacato promotore, l’adesione nel mondo della scuola «non si vedeva da anni». Per Luigi del Prete, dell’esecutivo nazionale Usb Scuola, «le lavoratrici e i lavoratori della scuola non sono più disposti a vedere ridurre i loro salari a causa delle spese per le armi che vengono poi vendute ad un governo genocida».
Il ministro dei Trasporti Matteo Salvini è intervenuto per commentare la situazione sulla rete ferroviaria. «Ad ora, sull'alta velocità e sulle Freccerossa, grazie al gran lavoro di Trenitalia, c'è stato un solo convoglio soppresso, mentre sui regionali siamo al 25 per cento dei blocchi del servizio» ha detto Salvini, intervenuto a Rtl 102.5.
I numeri dell’adesione, «almeno nel settore ferroviario, sono in calo rispetto a tutte le ultime indizioni di sciopero» ha aggiunto Salvini. «Dopo mesi e mesi di lavoro, di riunioni, di trattative, solo nel maggio scorso è stato approvato il rinnovo di contratto dei ferrovieri, per 100mila lavoratori, con aumenti di 230 euro al mese». Per il ministro, occorrerà però in futuro «senza toccare il diritto di sciopero», ragionare «tutti insieme su una revisione delle normative sullo sciopero, nell'interesse di lavoratori e lavoratrici».
Le piazze
A Venezia, dopo quattro ore di blocco del porto di Marghera è esploso lo scontro tra i 15mila manifestanti e le forze dell’ordine. Dieci furgoni blindati hanno azionato gli idranti colpendo la folla. Gli agenti in tenuta antisommossa sono centinaia e un elicottero sorvola l’area. Scontri anche a Trieste, dove i manifestanti secondo gli organizzatori sono circa settemila. Un corteo più piccolo di circa duemila persona ha lanciato sassi contro le forze dell’ordine che ha poi lanciato dei lacrimogeni per disperdere la folla.
A Milano, tensioni in stazione Centrale dove un gruppo di manifestanti ha provato ad accedere all’area interna. Bloccati dallo sbarramento delle forze dell’ordine in assetto antisommossa, ci sono stati anche degli scontri che hanno allontanato dalla stazione i manifestanti. La folla si è spostata in piazza Duca d’Aosta dove sono state scagliate transenne sullo schieramento delle forze dell’ordine al grido di “assassini”. Il corteo è partito da piazzale Cadorna con migliaia di manifestanti. Il corteo è aperto dai rappresentanti Cub. Tra gli striscioni uno riporta la frase “bloccheremo tutto, stop al genocidio”. Il corteo – ormai arrivato a quota 10mila partecipanti – si è avvicinato a qualche centinaio di metri dal consolato americano, presidiato dalle forze dell'ordine per gridate, al grido «assassini». È stata anche bruciata una bandiera Usa.
Nella capitale il corteo è arrivato a piazza di Porta Maggiore. Durante il percorso, i numeri sono aumentati e i manifestanti sono arrivati ad essere oltre 50mila. Il corteo passando da Scalo San Lorenzo, ha anche raggiunto e bloccato la tangenziale est dopo un lungo tragitto partito da piazza dei Cinquecento.
Sono invece tra i 10mila e i 12mila, secondo la questura, i manifestanti a Bologna. Anche in questa città, la stazione ferroviaria è presidiata dalle forze dell'ordine: in piazzale Medaglie d'oro (ingresso principale della stazione) sono diversi i blindati della polizia che cingono lo scalo. Presente anche un mezzo con idranti. I manifestanti sono entrati sulla tangenziale di Bologna e l’hanno bloccata. Altri invece sono entrati in autostrada con fumogeni e bandiere. La polizia ha lanciato dei fumogeni e azionato gli idranti.
A Napoli, dove secondo gli organizzatori si è arrivati a 15mila presenze, nel corteo sono state bruciate fotografie di Giorgia Meloni e del premier israeliano Benjamin Netanyahu. Nel pomeriggio è previsto un altro corteo di sindacati, movimenti e studenti nei pressi dell'ex base Nato di Bagnoli, non lontano dalla scuola dove il presidente della Repubblica Sergio Mattarella inaugurerà l'anno scolastico. Nel capoluogo partenopeo, al momento è attivo il servizio della linea 1 e 6 della metropolitana e la funicolare di Mergellina, mentre risulta sospeso il servizio per le funicolari Centrale e Chiaria. Solo corse dirette, invece, alla funicolare di Montesanto e servizio parzialmente, secondo quanto comunica l'Anm, ridotto per tram, bus e filobus.
A Torino i manifestanti sono 10mila. Il corteo è partito dalla stazione di Porta Nuova, dove si sono staccati i manifestanti di “Torino per Gaza” che hanno occupato i binari.
A Genova, la giornata è cominciata con il blocco dei varchi del porto di Genova in via Albertazzi e San Benigno. Contemporaneamente al blocco degli ingressi portuali a cui stanno partecipando almeno seicento manifestanti sono partiti alcuni cortei studenteschi di cui uno dalla zona universitaria di via Balbi, in cui sta confluendo un altro organizzato dagli studenti delle scuole superiori, a cui partecipano insegnanti e bambini. Almeno cinquecento le persone in piazza, ma i numeri sono in crescita con lo scemare della pioggia dell'allerta meteo arancione in corso in Liguria. Un altro piccolo corteo è partito anche dal quartiere di Oregina e un altro, sempre di studenti e di piccole dimensioni da piazza Montano a Sampierdarena. In Toscana, si sono ritrovati in migliaia alla rotonda davanti all'uscita autostradale di Calenzano (Firenze) della A1, bloccando da circa un'ora il traffico circostante e bloccando l'accesso e l'uscita al casello autostradale, con forti ripercussioni sul traffico. In testa al corteo i giovani palestinesi.
A Palermo invece disagi in diversi istituti scolastici dove i docenti aderenti a Usb, Csle, Conalpe, Conf.Sai hanno scioperato insieme al personale amministrativo tecnico e ausiliario. In molte classi i genitori erano stati avvisati che i propri figli sarebbero entrati a seconda ora o sarebbero usciti prima: molte famiglie hanno preferito che i ragazzi restassero a casa.
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