Lo slogan che è stato scelto è “Insieme per la giustizia”. Il 16 dicembre come proclamato è arrivato lo sciopero generale di Cgil e  Uil. Il segretario della Cgil Maurizio Landini ha voluto ricordare i lavoratori del settore sanitario, che da subito le sigle avevano deciso non avrebbero scioperato, e ha ribadito che lo sciopero è un diritto «da quando è stato sconfitto il fascismo». Più avanti il segretario ha ricordato l’assalto del partito neofascista Forza Nuova alla sede della Cgil: «Abbiamo avuto un incontro e ci hanno detto che con questo parlamento non si può sciogliere». 

Lo sciopero ha assicurato Landini, partito contro il disegno di legge di bilancio, non si fermerà dopo l’approvazione della legge: «Siamo all'inizio di una mobilitazione perché a differenza di altri noi pensiamo che il paese vada cambiato. Dalla pandemia bisogna cambiare tutto ciò che di sbagliato è stato fatto in questo anni», ha aggiunto il leader della Cgil.

L’appello

«Chiediamo di scendere in piazza perché tutti insieme abbiamo bisogno di combattere una pandemia salariale e sociale che non ha precedenti. La vita e le condizioni delle persone sono nettamente peggiorate e quindi i provvedimenti del Governo devono essere cambiati», questo il videoappello del leader di Corso d'Italia, Maurizio Landini.

Le sigle sindacali, che contestano i provvedimenti economici del governo hanno atteso un segnale da palazzo Chigi. La convocazione per l'atteso tavolo sulle pensioni è arrivata per lunedì 20 alle 17, quindi dopo la manifestazione indetta da due delle tre sigle unitarie. Come detto da Landini la settimana scorsa, i sindacati sono aperti al confronto, sia prima sia dopo lo sciopero, un punto che però non è stato messo in discussione.

«Gli 8 miliardi destinati al fisco devono andare tutti ai lavoratori dipendenti e pensionati, a partire dai redditi più bassi - afferma Landini - abbiamo bisogno di rendere il lavoro meno precario, c'è troppa precarietà tra i giovani, le donne e nel Mezzogiorno. Abbiamo bisogno che l'ingresso al mercato del lavoro sia fondato sulla formazione e che ci sia un unico contratto di inserimento finalizzato alla stabilità del lavoro». 

La manifestazione

La manifestazione nazionale ha preso il via alle 10 in piazza del Popolo, a Roma, dove interverranno, tra gli altri, Maurizio Landini, segretario generale Cgil e Pier Paolo Bombardieri, segretario generale Uil.

Qui sono arrivate le delegazioni di Lazio, Campania, Toscana, Abruzzo, Molise, Umbria, Marche, Romagna. A Bari l'appuntamento è in Piazza Prefettura alle 9.30 con la partecipazione delle delegazioni di Puglia, Molise, Basilicata, Calabria. Previsti, tra gli altri, gli interventi di Gianna Fracassi, vice segretaria generale CGIL e Domenico Proietti, segretario confederale Uil.

A Milano il concentramento è in Piazza Castello alle ore 9, al corteo confluiscono le delegazioni di Lombardia, Piemonte, Liguria, Trento e Bolzano, Valle d'Aosta, Veneto, Friuli Venezia Giulia, Emilia. Al comizio di Piazza Sempione all'Arco della Pace intervengono, tra gli altri, Tania Scacchetti, segretaria confederale Cgil e Ivana Veronese, segretaria confederale Uil.

A Cagliari il concentramento è in Piazza dei Centomila dove interviene Roberto Ghiselli, segretario confederale Cgil. Alla manifestazione di Palermo, convocata alle 9.30 in Piazza Verdi, l'intervento per la segreteria confederale della Cgil è affidato a Emilio Miceli. Per tutte le manifestazioni interregionali è previsto alle 11.45 il collegamento video con Piazza del Popolo per le conclusioni di Maurizio Landini e Pierpaolo Bombardieri.

I settori

Attesi numerosi disagi: esentati il settore della sanità, della scuola e dei servizi postali. Dopo il richiamo dell’autorità i sindacati hanno deciso di escludere dallo sciopero i settori essenziali. Incroceranno le braccia i lavoratori dei trasporti, della logistica, e di numerose aziende pubbliche e private.

La Fiom, la sigla di settore da cui proviene Landini ha visto una forte adesione, che ha toccato la media dell’80 per cento dei metalmeccanici. Alle Acciaierie Italia la percentuale è al 70 per cento, Lamborghini 90 per cento operai e 60 per cento impiegati, Berretta Brescia operai 95 per cento e impiegati 80 per cento, Ast Terni 90 per cento e 80 per cento indotto, Nuovo Pignone Firenze 85 per cento, Almaviva Roma 90 per cento, Magneti Marelli di Napoli adesione al 95 per cento, Dana Graziano di Torino 85 per cento, Electrolux di Porcia adesione al 70 per cento, alla Vitesco Tecnologies di Pisa operai 100 per cento e impiegati al 60 per cento.

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