Caos supplenti anche quest’anno. Le graduatorie provinciali che servono a ricoprire gli incarichi fino al 30 giugno o al 31 agosto 2023 risulterebbero falsate dal mancato aggiornamento del punteggio dei potenziali supplenti. La situazione è critica soprattutto in Lombardia, Lazio Puglia e Campania. Attualmente sono circa 500mila gli insegnanti che aspettano di conoscere il loro futuro professionale per l’anno scolastico 2022/23.

L’algoritmo

Con Lucia Azzolina al ministero dell’Istruzione è stato introdotto un sistema informatico per velocizzare il sistema di assegnazione delle supplenze. Il sistema funziona ma il problema sarebbe nella fase precedente all’inserimento dei dati nell’algoritmo. Il sistema di controllo della documentazione, eseguita dalle segreterie delle scuole e dagli uffici scolastici territoriali, sembra ancora non funzionare, a causa dei tempi troppo stretti per svolgere un’attenta valutazione delle carte. 

E così c’è chi ne paga il prezzo. C’è chi denuncia di avere anche 24 punti in meno rispetto a quanto realmente conseguito, anni interi non conteggiati o punteggi più alti rispetto a quelli conseguiti. Un sistema nel caos che può penalizzare fortemente i singoli candidati. 

La posizione dei sindacati 

La situazione è stata denunciata dai sindacati. Secondo Flc Cgil Lazio sarebbe a rischio l’inizio del nuovo anno scolastico: «Si conferma il caos dello scorso anno in merito ai punteggi attribuiti a numerosi aspiranti supplenti che si sono inseriti per la prima volta o hanno aggiornato il punteggio entro fine maggio», spiegano in un comunicato. «Continuano le perplessità sulle modalità con cui il ministero ha gestito tali procedure».

Chi pagherà il prezzo più alto rischiano di essere gli studenti, che vedranno cambiare diversi insegnanti nel corso dell’anno. Si prevede poi che ci saranno diversi ricorsi al Tar per dirimere le controversie. Diverse graduatorie errate sono già state segnalate a Torino e Cremona e in diverse città della Liguria. 

Intanto gli istituti scolastici aspettano delle linee guida dal ministero, dal momento che è evidente che sarà necessario rifare le graduatorie. Tutto questo a poche settimane dall’inizio della scuola. 

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