L’inizio del sistema

Salerno, la bomba del boss che ha dato vita al sistema De Luca

LaPresse
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  • Anno 2001. Il comune di Salerno decide di non costituirsi parte civile in un processo che vede imputato come mandante di una pesante minaccia il boss Antonio D’Agostino. 
  • Il boss è accusato di aver piazzare una bomba davanti al portone dell’ufficio di Rosa Masullo, l’assessora che aveva voluto lo sgombero della sua casa. Masullo resta sola, non viene confermata assessora e al suo posto arriva Nino Savastano. 
  • Savastano viene processato e condannato per abuso d’ufficio per aver dato una casa alla moglie proprio di Antonio D’Agostino. Ma tutto questo non ferma la carriera, diventa nel 2020 consigliere regionale, fedelissimo di Vincenzo De Luca. E Rosa Masullo? Pensa agli anni ‘spesi’ e sottratti agli affetti e a chi ha distrutto il sogno di cambiamento.

A Salerno lo hanno definito un disguido tecnico, ma quella scelta ha rappresentato uno spartiacque nella costruzione di un sistema di potere fondato sulle clientele, le relazioni pericolose e il controllo di voti e lavoro. La vicenda risale ai primi anni del 2000 quando il comune decide di non costituirsi parte civile in un processo che vede imputato come mandante di una pesante minaccia il boss Antonio D’Agostino. Questa storia è l’abbrivio dello scandalo che oggi coinvolge il presidente De

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