La nomina della religiosa, 59 anni, pone Prevost in continuità con la scelta del suo predecessore di chiamare ai vertici della Curia romana figure femminili. Il Dicastero, infatti, è già guidato da suor Simona Brambilla, nominata da Francesco. Ecco le implicazioni di questa decisione
Leone XIV ha nominato una religiosa, suor Tiziana Merletti, 59 anni, come segretario del Dicastero per gli istituti di vita consacrata e le società di vita apostolica. Una nomina femminile in un Dicastero già guidato da una donna, suor Simona Brambilla, la quale è stata essa stessa segretario dell'organismo curiale dall'ottobre 2023 fino al gennaio 2025. Del Dicastero è pro-prefetto il cardinale Ángel Fernández Artime.
La nomina di suor Merletti conferma le scelte compiute da parte di Papa Francesco di chiamare ai vertici della Curia romana figure femminili; Robert Francis Prevost, ha, in tal modo, dato un segno di continuità rispetto ai cambiamenti introdotti da Bergoglio. C’è da dire, per altro, che la scelta di suor Tiziana Merletti non è priva di implicazioni di rilievo.
«Gli abusi sessuali sono abusi di potere»
La religiosa, infatti, è una canonista che, negli ultimi anni, ha collaborato con l‘Uisg (Unione internazionale delle superiore generali), nel campo della lotta agli abusi sessuali. Laureata in giurisprudenza presso l'allora Libera università abruzzese degli studi "Gabriele d'Annunzio" a Teramo, nel 1992, ha conseguito il dottorato in Diritto canonico presso la Pontificia università lateranense a Roma.
Dal 2004 al 2013 è stata superiora generale del suo Istituto religioso. Attualmente è docente presso la facoltà di Diritto canonico della Pontificia università antonianum a Roma. Importante il suo contributo per mettere a punto una risposta adeguata allo scandalo degli abusi sessuali nelle congregazioni religiose. Nel 2021, scriveva fra le altre cose in merito al fenomeno abusi: «Quando si parla di abusi sessuali, fondamentalmente non parliamo di impulsi sessuali, soddisfatti contro la volontà di un’altra persona. Piuttosto abbiamo a che fare con abusi di potere, che si esprimono in privilegi, arroganza, dominio sulle persone, controllo e manipolazione delle coscienze, privazione della libertà, distorsione della realtà. E per affrontare queste piaghe non bastano programmi di recupero, pur necessari e mai sufficienti per chi è “caduto”, occorrono azioni più globali e radicali per cambiare la mentalità dell’”intoccabile al di sopra di ogni sospetto”».
Rilevante, poi, sullo stesso tema, l’intervento che fece nel corso della plenaria dell’Uisg, nel maggio del 2022, presentando i lavori della commissione per la tutela dei minori e adulti vulnerabili; in quell’occasione affermò: «In generale stiamo assistendo a un ampliarsi delle problematiche che emergono tramite le segnalazioni di abusi sessuali, e questo ci porta a dire che davvero essi sono solo la punta di un iceberg. Molto spesso infatti gli abusi sessuali sono associati ad altri tipi di fragilità del nostro “sistema ecclesiale”,(dunque non solo al nostro interno), o peggio associati a processi malati, che si fondano su atteggiamenti oggi chiamati per nome: abusi di potere e di coscienza».
Quindi poco oltre, allargando lo sguardo al problema formativo all’interno della vita religiosa, osservò: «Mentre elaboriamo nuove strategie, andiamo scoprendo che comunque abbiamo bisogno di ristabilire il patto iniziale di una vita basata sul “noi”, sul servizio reciproco, sul rispetto delle regole che abbiamo abbracciato. Sì, perché anche di regole si tratta, e come negarlo quando si ascoltano le sofferenze di superiore che si trovano nella situazione di dover rincorrere sorelle che spariscono, che creano i loro regni, che conducono doppie vite, che alimentano i propri conti in banca, che ambiscono a posizioni di potere per il prestigio o per interessi personali? La formazione è un anello debole del quadro che abbiamo davanti».
Il caso "Sodalicio de vida cristiana"
Dunque, papa Prevost ha cominciato a mettere mano alle nomine da un dicastero che gli sta particolarmente a cuore, provenendo egli stesso da un ordine religioso, gli agostiniani, di cui è stato per dodici anni priore generale. Si tratta dunque di una realtà che conosce bene; si pensi che è stato vescovo di Chiclayo per vari anni, in Perù. E proprio nel paese latinoamericano si era scontrato con una congregazione religiosa, "Sodalicio de vida cristiana", fondata nel 1971 da Luis Fernando Figari, finita in un vortice fatto di accuse per abusi sessuali su minori, di accumulo di ricchezze e di ideologia di estrema destra.
L’organizzazione è stata soppressa di recente da papa Francesco e l’atto conclusivo di questa vicenda è stato firmato, da parte vaticana, da suor Simona Brambilla, nominata nel gennaio scorso da papa Francesco al vertice del Dicastero per gli istituti di vita consacrata.
«A conclusione di un’indagine disposta dal Santo Padre Francesco il 5 luglio 2023, al fine di accertare la fondatezza di accuse riguardanti responsabilità di vario genere – si leggeva in un comunicato del dicastero dello scorso 15 aprile firmato dalla perfetta suor Brambilla - attribuite al Sig. Luis Fernando Figari ed a numerosi altri membri del Sodalitium Christianae Vitae, è stato deciso di sopprimere sia le Società di vita apostolica del Sodalitium Christianae Vitae e della Fraternidad Mariana de la Reconciliacion, sia le Associazioni di fedeli delle Siervas del Pian de Dios e del Movimiento de Vida Cristiana. I rispettivi decreti di soppressione, emessi dal Dicastero per gli Istituti di vita consacrata e le Società di vita apostolica e confermati in forma specifica dal Santo Padre, sono stati recentemente notificati».
Fra le altre cose, ora, il Vaticano è al lavoro per cercare di recuperare i beni incamerati dal Sodalicio attraverso varie modalità e organizzazioni in diversi paesi.
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