Oggi è il 96esimo giorno di guerra in Ucraina. Domani segue la giornata con un liveblog costantemente aggiornato. Clicca qui per vedere le ultime notizie.

Cosa c’è da sapere:

  • Le autorità ucraine dicono che le truppe russe stanno avanzando nel centro di Severodonetsk, la città strategica da settimane al centro dei combattimenti.
  • I leader europei sono riuniti a Bruxelles per discutere la possibilità di approvare un embargo al petrolio russo, ma l’opposizione dell’Ungheria rimane un ostacolo.
  • Durante la riunione ci sarà un collegamento con il presidente ucraino Volodymyr Zelensky. L’incontro è iniziato oggi alle 16.
  • Il presidente ucraino Volodymyr Zelensky ha visitato Kharkiv, a poca distanza dal fronte.
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20.05 – Draghi a Bruxelles

Il presidente del Consiglio Mario Draghi è intervenuto da Bruxelles, dov’è in corso la riunione dei capi di governo europei per decidere sulle nuove sanzioni alla Russia, tra cui dovrebbe essere inserito anche un divieto di importazione del petrolio russo. A questo proposito Draghi ha detto che il suo governo è favorevole, purché non ci siano «squilbri» tra stati membri, un riferimento al compromesso raggiunto dai diplomatici nel pre-vertice che prevede il divieto di esportazioni di petrolio via mare, ma un’esenzione per quello che arriva via oleodotto. Draghi ha anche detto che non ci potrà essere una pace «senza l’accordo di Kiev» e che ora dubita dell’utilità della sua telefonata con Putin la scorsa settimana.


19.50 – A Kiev è arrivato il nuovo ambasciatore degli Stati Uniti. È la prima volta in tre anni che l’incarico viene effettivamente occupato.


19.40 – La Casa Bianca ha diffuso un chiarimento sulle dichiarazioni del presidente Joe Biden, che oggi aveva escluso che l’Ucraina potesse ricevere missili in grado di colpire la Russia. Alcuni avevano interpretato la dichiarazione come un veto all’invio dei potenti lanciarazzi Mlrs. La Casa Bianca ha precisato che Biden si riferiva a sistemi di arma con un raggio superiore «all’uso in combattimento sul campo di battaglia». Per il resto, i lanciarazzi Mlrs rimangono invece «sul tavolo». Secondo gli esperti, significa che gli Stati Uniti consegneranno Mlrs dotati di munizioni standard e non di quelle in grado di colpire bersagli a diverse centinaia di chilometri di distanza.


18.40 – Putin ed Erdogan parlano di crisi alimentare

Il presidente turco Recep Tayyip Erdogan ha parlato oggi al telefono con il suo omologo russo Vladimir Putin e i due hanno detto di essere pronti a coordinarsi per facilitare l’esportazione di grano dall’Ucraina. Secondo il riassunto della chiamata pubblicato dal Cremlino, i due si sarebbero accordati per lavorare allo sminamento del Mar Nero. Putin avrebbe aggiunto che se le sanzioni fossero eliminate, la Russia potrebbe contribuire a risolvere la crisi alimentare con le esportazioni del suo grano.
Secondo il governo ucraino, nei magazzini del paese ci sono al momento circa 20 milioni di tonnellate di cereali che è impossibile esportare senza la riapertura dei porti. Ma questo passaggio è particolarmente complicato. Le acque del Mar Nero sono piene di mine che ucraini e russi si accusano reciprocamente di aver piazzato. Al momento, nessuna compagnia di navigazione è disposta a far approdare le sue navi nei porti ucraini.

18.03 – La Russia taglia il gas anche all’Olanda

Dopo Finlandia, Polonia e Bulgaria a partire da domani anche l’Olanda rimane senza il gas russo. A dare l’annuncio è GasTerra che si è rifiutata di pagare in rubli il fornitore Gazprom.

La società olandese ha anche detto che si è mossa anticipatamente comprando da altre fornitori parte dei due miliardi di metri cubi di gas che da contratto doveva ricevere dal colosso energetico russo fino a ottobre.

Secondo i dati del governo, circa il 44 per cento del consumo energetico olandese è basato sul gas, ma solo il 15 per cento del gas olandese proviene dalla Russia.


17.01 – Il presidente turco Recep Tayyip Erdogan ha avuto un colloquio telefonico con Vladimir Putin e ha dichiarato che la Turchia è pronta ad assumere un ruolo all’interno di un organismo di «osservazione» tra Russia, Ucraina e Nazioni unite. Secondo quanto riporta la Reuters Erdogan ha anche chiesto che si arrivi alla pace il prima possibile e di costruire un un percorso di fiducia per raggiungerla.


16.30 – Il presidente francese Emmanuel Macron ha confermato la morte del giornalista Frédéric Leclerc-Imhoff, ucciso oggi nell’Ucraina orientale dopo essere stato colpito dalla scheggia di un proiettile di artiglieria. Leclerc-Imhoff si trovava a Luhansk, nell’est del paese, dove stava documentando l’evacuazione dei civili dalla zona del fronte dove i combattimenti sono più intensi

15.53 – Il presidente degli Stati Uniti, Joe Biden, ha detto che non ha intenzione di inviare in Ucraina sistemi missilistici in grado di raggiungere la Russia. Non è ancora chiaro se questa sia una smentita dell’invio di lanciarazzi in Ucraina, o solo che le armi non saranno dotate delle munizioni con massima gittata, ma soltanto di quelle convenzionali.


15.10 – Il portavoce del ministero degli Esteri ucraino ha confermato la morte di un giornalista francese nell’est del paese.


14.50 – Una fotografie che mostra l’accredito stampa di Frédéric Leclerc-Imhoff, il giornalista francese che sarebbe stato ucciso questa mattina nella regione di Luhansk, in Ucraina orientale.


14.15 – Secondo il governatore della regione di Luhansk, un giornalista francese sarebbe stato ucciso in un bombardamento russo. Si tratterebbe di Frédéric Leclerc-Imhoff. Su Telegram sono state pubblicate alcune fotografie che mostrano un corpo insanguinato e una tessera identificativa della stampa. 


13.00 – Mosca distrugge i cannoni inviati dall’Italia

Il ministero della Difesa russo, citato da alcune agenzie del paese, ha dichiarato di aver distrutto una postazione ucraina «dove i nazionalisti avevano posizionato artiglieria inviata dall’Italia». Le forze russe hanno pubblicato un video della base dove sarebbero stati distrutti obici di fabbricazione italiana. Secondo quanto reso noto da Mosca, oltre agli howitzer italiani, è stato eliminato anche un «plotone di artiglieri nazionalisti ucraini».


12.10 – Zelensky sul fronte

Ieri il presidente ucraino Volodymyr Zelensky ha visitato per la prima volta un’area del fronte da quando è iniziata l’invasione russa. Si è trattato anche della prima apparizione del presidente ucraino fuori da Kiev.


11.10 – In Ucraina arrivano gli Harpoon

Il ministro della Difesa ucraino Oleksiy Reznikov ha detto che i missili antinave Harpoon spediti dalla Danimarca sono arrivati nel paese. Sono missili con un raggio di circa un centinaio di chilometri e pensati per affondare navi nemiche. Reznikov dice che queste armi saranno utilizzate per colpire le navi da guerra russe che bloccano i porti ucraini sul Mar Nero.


10.25 – Le autorità russe, citate dall’agenzia Ria Novosti, dicono che una forte esplosione si è verificata nella città di Melitopol, un centro nel sud dell’Ucraina occupato dalle truppe russe all’inizio dell’esplosione. In un canale Telegram aperto dagli occupanti sono state postate fotografie che mostrano colonne di fumo levarsi in città. Non è chiaro al momento che cosa abbia causato l’esplosione, ma i russi accusano gli ucraini di aver attaccato la città.


9.30 – Il vertice sul petrolio

Per l’Unione europea oggi è arrivato un momento delicato: dopo settimane di anticipazioni e trattative, i leader degli stati membri si incontreranno a Bruxelles per discutere l’embargo sul petrolio russo. Ogni giorno, gli stati membri dell’Unione pagano al regime di Putin centinaia di milioni di euro per acquistare il suo gas e il suo petrolio, contribuendo ad alimentare indirettamente il conflitto in Ucraina.

Da tempo si cerca un accordo per sospendere almeno le acquisizioni di petrolio, ma la freddezza di paesi come Germania e Italia, che dipendono in larga parte da queste importazioni, è la netta contrarierà dell’Ungheria, il più determinato a non imporre prezzi troppo salati alla Russia per l’invasione dell’Ucraina, hanno impedito che si raggiungesse l’accordo.

Oggi, alle 16, dovrebbe iniziare un nuovo vertice su questo tema. Sulla carta, l’approvazione dell’embargo non è mai sembrata così vicina, con numerosi leader che hanno parlato in modo ottimistico della possibilità di raggiungere un accordo. Ma a poche ore dall’inizio, l’opposizione dell’Ungheria guidata dal primo ministro Viktor Orban sembra ancora intatto.


9.00 – L’assalto a Severodonestk

Dopo giorni di combattimenti e bombardamenti, il governatore ucraino della regione di Luhansk, Serhiy Haidai, ha detto oggi che le truppe russe stanno avanzando nel centro di Severodonetsk, l’ultima grande città che gli ucraini controllano nella regione.

Severodentsk è al centro dei combattimenti da oltre un mese e mezzo, quando a metà aprile è iniziata la cosiddetta “seconda fase” dell’offensiva russa contro l’Ucraina, che ha visto l’abbandono di Kiev e il concentramento delle truppe russe superstiti nella parte orientale del paese.

Se la città dovesse cadere, i russi potranno dichiarare di aver liberato l’intera regione di Luhansk, che dal 2014 è parzialmente occupata dalle forze militari dei cosiddetti separatisti filo russi.

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