Care lettrici, cari lettori

la riforma costituzionale della separazione delle carriere procede a ritmo serrato e dovrebbe essere approvata anche in Senato entro la prossima settimana. Intanto, il dibattito è forte e sul territorio l’Associazione nazionale magistrati si sta mobilitando con iniziative ed eventi. Una di queste si svolge oggi a Viterbo e la modererò io, con ospiti il presidente Cesare Parodi e il segretario Rocco Maruotti, il presidente di Ocf, Mario Scialla e il segretario Ucpi Rinaldo Romanelli.

Un interessante dibattito è sorto dopo l’Assemblea generale della Corte di cassazione della settimana scorsa: un evento nevralgico sul ruolo nomofilattico della Suprema corte, soprattutto in questa fase di riforma. Nel documento finale è contenuta anche l’ipotesi di dividere l’avvocatura in due albi: uno per chi patrocina il merito e uno per la legittimità. Su questo interviene con un commento su Domani il presidente del Cnf, Francesco Greco.

Infine, è con grande gioia che vi do la notizia che è ricominciato Per questi motivi, il podcast di Domani sui processi che hanno cambiato la storia italiana. La prima puntata – che potete già ascoltare su Spotify, tutte le principali piattaforme di podcast e anche sul sito di Domani – racconta il processo a Mary Fiore, la quale gestiva un centro di bellezza nel cuore di Roma che era anche la centrale per la gestione degli appuntamenti delle squillo più belle della capitale. Un fenomeno, quello delle squillo, nato dopo l’approvazione della legge Merlin, che nel 1958 ha abolito le case chiuse e reso un reato lo sfruttamento della prostituzione.

L’appuntamento con le nuove puntate è ogni due settimane, per non perdervi nessuna nuova uscita cliccate sulla campanellina di Spotify sotto al titolo del podcast e, se Per questi motivi vi sta piacendo, lasciate una recensione positiva e consigliatelo ad altri appassionati di crime!

I tempi della riforma

Il ministro della Giustizia, Carlo Nordio, ha fissato i tempi per la riforma costituzionale: approvazione entro la fine del 2025 e poi «ci sarà il referendum, presumo agli inizi dell'anno prossimo o massimo in primavera, perché questo vuole la Costituzione». Al Taobuk di Taormina ha detto che «ribadisco, non è assolutamente punitiva nei confronti della magistratura. Tende ad attuare, invece, i principi del codice accusatorio degli anni Ottanta».

Quanto a possibili modifiche, «quelli che adesso dicono 'rimettiamo in discussione e cerchiamo di riprendere il dialogo', non vogliono in toto la riforma, perché non ci sarebbe più tempo per portarla avanti: è una forma surrettizia per dire che non la vogliono proprio. A questo punto, possiamo rispondere solo dicendo che questa è e questa rimarrà».

Nordio è intervenuto anche sulla responsabilità civile delle toghe: «Non sono d'accordo a toccare il magistrato nel portafoglio, ma in caso va colpito nella carriera: qualche volta deve cambiare mestiere. La responsabilità in quanto tale, chi sbaglia paga, non solo la vedo difficile o impraticabile, ma anche inutile e dannosa. E farebbe perdere serenità ai magistrati».

Lo scontro Nordio-Anm

Al Senato si è conclusa la discussione generale sulla separazione delle carriere. Nel ribadire che non c’è alcuna volontà di sottoporre il pm all’esecutivo, secondo Nordio così «si darà veramente respiro alla magistratura. Non sarà un'umiliazione, piuttosto un recupero della loro dignità e libertà», ha detto citando l’ormai celeberrimo caso Palamara e sottintendendo che il «mercimonio» non sia ancora finito. Secondo lui, «le toghe non sostengono le riforme per paura delle correnti». Tra le proteste delle opposizioni e la standing ovation della maggioranza per il guardasigilli, si è conclusa la discussione generale e ora la questione passa nelle mani di La Russa per oliare i binari e far correre il testo in aula. A distanza, invece, è arrivata la replica del presidente dell’Anm, Cesare Parodi che ha espresso preoccupazione per «l’autonomia e l’indipendenza della magistratura» e smentito il ministro: il confronto sarebbe stato cercato, ma «nessuna forma di concreto dialogo o apertura». Quanto al caso Palamara, «è stato scoperto dalla magistratura, e su cui la magistratura ha agito con durezza».

Azione penale

Anche il sottosegretario Andrea Delmastro è tornato a parlare di riforme, questa volta con riguardo all’obbligatorietà dell’azione penale. Alla Verità ha detto che «Io, se esistesse, sarei uno strenuo difensore dell'obbligatorietà dell'azione penale. Oggi già di fatto esiste la discrezionalità, ma non ha nessuna legittimazione popolare. Forse è giunto il tempo di avere un approccio concreto e chiedersi se non sia il caso di indicare le priorità dell'azione penale sulla base dei reati che gli italiani considerano più odiosi e per cui sono più preoccupati».

Memorandum Cnf-Law society

Il Consiglio nazionale forense ha sottoscritto un memorandum d’intesa con la Law Society of England and Wales, per costruire nuovi ponti professionali tra Italia e Regno Unito, in uno scenario post-Brexit.

L’obiettivo dell’accordo è quello di rilanciare «il dialogo e la cooperazione tra le due avvocature, facilitando l’attività professionale nei rispettivi Paesi nell’ambito dell’Accordo di Commercio e Cooperazione (TCA) tra Unione europea e Regno Unito».

Il punto principale del protocollo è quello che conferma per gli avvocati italiani la possibilità di fare attività stragiudiziale in Inghilterra e Galles nelle materie di diritto italiano, europeo e internazionale, utilizzando il proprio titolo professionale. Il Cnf, invece, si è impegnato a «promuovere in Italia la creazione di un Registro Speciale dei Consulenti Giuridici Stranieri, che consentirà agli avvocati britannici di fornire consulenza in diritto inglese e internazionale, mantenendo il proprio titolo e nel rispetto delle regole italiane». Attualmente, infatti, gli avvocati britannici non possono operare in Italia.

L’intesa apre alla possibilità che gli avvocati italiani con almeno due anni di esperienza possano ottenere il titolo di “Solicitor of England and Wales” superando solo la prima parte dell’esame di abilitazione (SQE1). L’obiettivo è di consentire anche agli avvocati inglesi l’iscrizione presso gli Ordini locali sulla base di alcuni specifici requisiti. Infine, l’intesa favorirà «la nascita di partnership e studi associati tra professionisti dei due Paesi, promuovendo scambi, sinergie e una visione internazionale della professione legale».

La sostituzione di Natoli

La capigruppo alla Camera ha fissato a settembre il giorno in cui ci sarà la convocazione del parlamento in seduta comune per l'elezione di un componente di nomina parlamentare CSM al posto di Rosanna Natoli, la consigliera laica prima sospesa e poi dimessa. Nel corso del mese di luglio sarà pubblicato avviso su siti di Camera e Senato per la raccolta delle candidature. 

Una voce fuori dal coro sul sorteggio

Il sorteggio dei membri del Consiglio superiore della magistratura «non intacca la rappresentatività, poiché essa non è stata intesa dai Padri costituenti, né storicamente poteva esserlo, come rappresentanza delle Correnti, ovvero dei diversi 'orientamenti culturali' della magistratura, bensì come semplice rappresentanza per 'categorie' di magistrati»; ha scritto su Dimensione Informazione Natalia Ceccarelli, membro del Comitato direttivo centrale dell'Anm e rappresentante del gruppo indipendente Articolo 101.

«Gli orientamenti culturali, che hanno nel tempo assunto la veste di correnti possono e debbono, invece, avere diritto di cittadinanza nel solo ambito dell'associazionismo giudiziario, con la forza propulsiva del confronto di idee che è loro propria» e «ogni residua perplessità di chi intenda approcciarsi alla questione senza pregiudizi si infrange, in ogni caso, di fronte alla prospettiva di adozione del metodo del sorteggio 'temperato', che consentirebbe il giusto contemperamento tra 'indipendenza' e 'selezione' dei consiglieri superiori».

E ancora, «un consigliere eletto non è, per definizione, più autorevole di un sorteggiato, è solo un collega che ha dato prova di fedeltà correntizia; uno che, insomma, come diceva il compianto Bruno Tinti, ha scalato tutta la nomenklatura correntizia: segretario di sezione, segretario nazionale, Giunta, Cdc dell'Anm, Consigli Giudiziari, finalmente il Csm. Ciò non vuol dire che il sorteggiato sia necessariamente un non correntizzato».

Il Massimario della Cassazione sul dl Sicurezza

L’Ufficio del Massimario della Cassazione ha pubblicato la relazione sul decreto Sicurezza approvato dal parlamento.

Nella relazione si legge che il decreto è a rischio di costituzionalità per ragioni di metodo, visto che è stato approvato con decreto legge in probabile carenza dei requisiti di necessità e urgenza. Inoltre è anche «eterogeneo» per contenuti.

Nel merito vengono fissati i profili critici: la non punibilità per gli agenti segreti, di cui si amplia anche l’operatività; il reato di terrorismo in caso di sola detenzione del materiale propedeutico a terrorismo, con il rischio di abbassare troppo la soglia di punibilità; dubbi anche sulle norme che impediscono il dissenso nelle carceri e nei cpr come quelle sulla resistenza passiva.

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