- La conferenza stampa del presidente della Corte costituzionale, Giuliano Amato, per annunciare l’esito sul giudizio di ammissibilità dei referendum ha suscitato opposte reazioni.
- Amato ha mostrato che è terminata definitivamente la stagione dei comunicati stampa secchi e burocratici e che la Corte ha raggiunto la consapevolezza di volersi aprire a una comunicazione più articolata.
- A scontrarsi sono da sempre due opposte interpretazioni del ruolo pubblico della Consulta: da un lato quella secondo cui i giudici dovrebbero parlare solo attraverso le sentenze; dall’altro quella prospettata da Amato, secondo cui la Corte come organo costituzionale abbia il dovere di spiegare.
La conferenza stampa del presidente della Corte costituzionale, Giuliano Amato, per annunciare l’esito sul giudizio di ammissibilità dei referendum ha suscitato opposte reazioni: da una parte chi ha plaudito all’apertura della Consulta; dall’altra chi ha letto nell’iniziativa un protagonismo inatteso dell’istituzione. Il piglio di Amato, che in conferenza stampa ha risposto a tutte le domande non lesinando parole e anche aneddoti personali, è rimasto quello di chi per lunghi anni ha ricoperto i



