Cari lettori,

in questi giorni frenetici per la politica anche la giustizia, come tutti i poteri, sta alla finestra per vedere quel che accadrà.

Intanto due certezze: la prima è la volontà del governo uscente in carica per gli affari correnti di approvare i decreti attuativi della riforma Cartabia, per salvare il lavoro dell’ultimo anno; la seconda è che, anche se il 18 e 19 ottobre i magistrati voteranno i consiglieri togati del Csm, per i laici bisognerà aspettare il nuovo governo.

Come contributo esterno, invece, iniziamo a dare spazio alla campagna elettorale per i togati. Il primo a prendere parola è il presidente di Unicost, Rossella Marro, che spiega le scelte del suo gruppo associativo.

La stessa disponibilità c’è anche per dare voce agli altri gruppi associativi o singoli candidati, che vogliano illustrare le loro linee programmatiche.

Infine, torna a intervenire anche l’ex magistrato Rosario Russo, già sostituto procuratore generale di Cassazione, che interroga l’Anm sul perchè dell’accoglimento delle dimissioni di alcuni magistrati coinvolti nello scandalo Palamara, così da evitare sanzioni.


I decreti attuativi della riforma Cartabia

Il Consiglio dei ministri ha approvato i decreti attuativi della riforma della giustizia civile e dell’ufficio del processo: ora i testi - 51 articoli per 140 pagine e 200 di relazione tecnica – redatti dal ministero della Giustizia con una accelerazione, dovranno ricevere il via libera delle commissioni Giustizia di Camera e Senato.

L’obiettivo del governo è che i decreti vengano velocemente licenziati dalle commissioni, anche sulla base del fatto che la riforma del civile, probabilmente la più attesa in ottica di Pnrr, non era stata oggetto di particolari scontri politici dentro la maggioranza (ben diversa, invece, l’accoglienza tra i tecnici del diritto e delle professioni legali).

Discorso opposto, invece, vale per i decreti attuativi della riforma penale. I testi dovrebbero approdare martedì 2 agosto in cdm, ma la riforma – oggetto di contrasti tra Lega e M5S e approvata con l’astensione di Italia Viva – è stata molto più contrastata.

Per questo c’è il rischio che i decreti attuativi saltino, come già sembrerebbe da indiscrezioni di grillini e leghisti, tutt’altro che convinti di voler ratificare accordi politici superati ora che inizia il periodo elettorale.

Congelate le nomine dei laici al Csm

Non è ancora ufficiale, ma sostanzialmente certo. Le elezioni dei 20 togati al Csm procederanno come da fissazione per decreto del presidente della Repubblica il 18 e 19 settembre, non ci sarà invece la seduta del parlamento in seduta comune per individuare i 10 laici.

La pratica, infatti, verrà espletata dal nuovo parlamento eletto con il voto politico del 25 settembre, con tutta probabilità quindi entro dicembre ma non prima.

Risultato: l’attuale Csm verrà prorogato con l’attuale composizione, ma con la singolare situazione di 20 consiglieri togati già nominati. Impossibile, ormai, rinviare le elezioni per cui è già cominciata la campagna elettorale.

L'interrogativo, poi saranno le future proporzioni tra opposizione e maggioranza di governo nella nomina dei laici: ora che i posti sono 10, teoricamente 6 andrebbero alla maggioranza e 4 all'opposizione.

A seconda dell'esito delle elezioni, inoltre, potrebbero sfumare i sogni di molti di trovare casa al Csm. Molti parlamentari al secondo (nei 5 Stelle) o terzo mandato (nel Pd) avrebbero ambito ad andare a palazzo dei Marescialli, ma ora tutto dipenderà dall'esito elettorale e se, anche fuori dal parlamento, i rispettivi partiti decideranno di attingere alla lista dei non eletti o non candidati per individuare i nuovi consiglieri laici del Csm.

Tabella dei candidati

Provando a mettere un po’ di ordine, ecco la tabella che divide i candidati per gruppo associativo e collegio. Queste sono le candidature annunciate:

PM (5 eletti)

Collegio 1 (nord):

Eligio Paolini (Mi)

Maurizio Arcuri (Unicost)

Mario Palazzi (Area)

Patrizia Fodera (Comitato Altra proposta)

Antonio Patrono (A&I)

Collegio 2 (sud):

Dario Scaletta (Mi)

Marco Bisogni (Unicost)

Maurizio Carbone (Area)

Greta Aloisi (Comitato Altra proposta)

Henry John Woodcock (indipendente)

 Carlo Lasperanza (indipendente)

MERITO (13 eletti)

Collegio 1 (nord):

Maria Luisa Mazzola (Mi)

Paola Ortolan, Federica Sacchetto (Unicost)

Mariafrancesca Abenavoli, Beatrice Secchi (Area)

Anna maria Dalla Libera, Gian Andrea Morbelli (Comitato Altra proposta)

Cesare Bonamartini e Barbara De Munari (A&I)

Gaetano Campo e Luisa Savoia (Md)

Mariolina Panasiti (lista alternativa di Mi)

Collegio 2 (centro-ovest):

Bernadette Nicotra (Mi)

Michele Forziati, Elena Carusillo (Unicost)

Marcello Basilico, Emilia Conforti (Area)

Mario Erminio Malagnono, Serafina Cannatà (Comitato Altra proposta)

Pierluigi Picozzi (A&I)

Elisabetta Tarquini e Valerio Savio (Md)

Leonardo Circelli (lista alternativa di Mi)

Collegio 3 (centro-sud):

Edoardo Cilenti (Mi)

Roberto D’Auria (Unicost)

Tullio Morello (Area)

Massimiliano Sacchi, Maria Rosaria Pupo (Comitato Altra proposta)

Domenica Miele e Anna Mori (Md)

Carlo Coco e Maura Stassano (A&I)

Roberto sereni Lucarelli (lista alternativa di Mi)

Collegio 4 (sud):

Tiziana Drago, Maria Vittoria Marchianò (Mi)

Giuseppe Battista, Stefania D’Errico, Antonino Laganà (Unicost)

Genantonio Chiarelli (Area)

Paolo Morini, Veronica Vaccaro (Comitato Altra proposta)

Roberto Olivieri Del Castillo (A&I)

Paolo Ramondino (Md)

Ines Casciaro (lista alternativa di Mi)

LEGITTIMITA’ (2 eletti)

Paola D’Ovidio (Mi)

Stefano Guizzi (lista alternativa a Mi)

Milena Falaschi (Unicost)

Antonello Cosentino (Area)

Raffaello Magi (Md)

Giacomo Rocchi (Comitato Altra proposta)

Stanislao De Matteis (indipendente)

Palamara si candida in parlamento

Non gli era andata bene alle suppletive nel collegio di Roma Primavalle, dove aveva raccolto il 6 per cento. L’ex magistrato Luca Palamara, però, è deciso a riprovare ad entrare in parlamento e ha annunciato la sua candidatura alle politiche con la sua associazione “Oltre il sistema”.

Nomine del Csm

Il plenum del Csm ha riconfermato Giovanni Bombardieri all'unanimità a capo della procura della Repubblica di Reggio Calabria.

Nicola Piacente è invece il nuovo procuratore capo di Genova.

Il nuovo procuratore di Asti è infine Biagio Mazzeo.

La quinta commissione del Csm ha votato all'unanimità Maurizio De Lucia nel ruolo di procuratore capo di Palermo, dunque la scelta non potrà che essere ratificata dal plenum, che si troverà davanti un unico candidato.

Lo sciopero dei penalisti a Genova

L'assemblea degli avvocati della Camera penale ligure ha stabilito una giornata di astensione nel giorno del processo per il crollo del ponte Morandi, il 12 settembre. La protesta è stata decisa "a seguito delle ripetute e gravissime problematiche legate alla carenza di organico del settore penale del Tribunale di Genova, conseguenza della perdurante inerzia del ministro di Giustizia e del Csm". La carenza è del 20 per cento di organico, tra penale e civile mancano 15 giudici e ci sono 41 posti vacanti tra cancellieri e fuzionari.

"Non vogliamo nuocere al processo per il crollo del ponte Morandi - spiega la presidente della Camera penale Fabiana Cilio - ma la data è stata scelta per dare un segnale forte e avere più attenzione per un problema gravissimo".

Caso Amara, coordinamento tra Milano e Perugia

Si è svolto in settimana un incontro tra i pm di Milano e di Perugia negli uffici della Procura generale di Firenze per una "lunga e particolarmente proficua riunione di coordinamento" sul procedimento sulla cosiddetta loggia Ungheria.

L’incontro è avvenuto in seguito alla richiesta di archiviazione fatta dalla procura di Perugia, guidata da Raffaele Cantone, che però ha inviato stralci di atti ad altre procure per procedere ad altre indagini.

Come si legge in una nota firmata dal procuratore Cantone e da quello di Milano Marcello Viola, Perugia  ha trasmesso tutti gli atti ai colleghi milanesi che indagano sulle ipotesi di "calunnia e autocalunnia" che si sarebbero verificate nel capoluogo lombardo, Amara ha reso quelle dichiarazioni.

Tra le due procure è in atto anche "uno scambio di informazioni e notizie anche con riferimento ad altri filoni di indagine di cui si stanno" già  occupando i pm milanesi e perugini, sempre in merito ad alcune dichiarazioni di Amara ma "non strettamente connesse alla cosiddetta loggia Ungheria".

Secondo la nota stampa, all’incontro erano presenti Viola, Cantone, il procuratore aggiunto di Milano Laura Pedio e il pm Monia Di Marco, titolari dell'inchiesta sul cosiddetto “falso complotto Eni” nell’ambito del quale Amara parlò della loggia, e i pm di Perugia Gemma Miliani e Mario Formisano.

Ancora esame di avvocato solo orale

Anche per la sessione 2022 dell’esame di abilitazione alla professione forense dovrebbe essere previstoo solo il doppio esame orale.

Il ministero della Giustizia, infatti, ha dato parere positivo all’emendamento a firma Forza italia del decreto Semplificazioni, che prevede la stessa formula di esame già sperimentata negli ultimi due anni.

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