Cari lettori,

in questo caldo estivo che precede la chiusura dei tribunali, torna ad infiammare il dibattito la loggia Ungheria.

Oggi la procura di Perugia ha fatto istanza di archiviazione del procedimento per associazione segreta, ritenendo che le dichiarazioni dell’ex legale esterno di Eni, Pietro Amara, non siano riscontrabili.

Tuttavia, a due anni da quando la vicenda è diventata pubblica, il caso non è chiuso qui: Perugia ha stralciato per ulteriori indagini alcune dichiarazioni di Amara, su cui si continuerà a lavorare.

La newsletter di oggi è tutta dedicata a questo, con le novità di oggi provenienti da Perugia e anche una ricostruzione cronologica dei fatti per aiutare a rimettere insieme i pezzi di un puzzle molto complicato. Sarà utile tenerla a mente, anche per seguire gli ulteriori sviluppi che sicuramente ci saranno la settimana prossima. L’istanza di archiviazione infatti è molto corposa e il Csm potrebbe chiedere di acquisirla per verificare se contenga notizie riscontrate che possano avere rilevanza disciplinare nei confronti di alcuni magistrati.

Ermini parla al processo a Davigo

Il vicepresidente del Csm è stato ascoltato come testimone nel processo per rivelazione di segreto d’ufficio a carico dell’ex membro del Csm, Piercamillo Davigo, e ha raccontato la sua versione dei fatti in merito alla consegna dei verbali e al fatto di averli distrutti.

Ermini ha confermato di aver informato il presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, ma non ha divulgato il contenuto della conversazione. Ha anche spiegato di aver distrutto i verbali perchè riteneva che la loro acquisizione da fonte incerta e in via informale non potesse dare adito a nessun procedimento formale. Inoltre, era stato informato da Davigo che il pg di Cassazione, Giovanni Salvi, era stato informato dei fatti e si sarebbe attivato presso la procura di Milano.

La prossima udienza si svolgerà il 13 di ottobre e verranno sentiti altri membri del Csm e la ex segretaria di Davigo, Marcella Contraffatto.

Ricorso contro il no all’estradizione degli ex terroristi

La procura generale di Parigi ha annunciato il ricorso in Cassazione contro il no all’estradizione in Italia dei 10 ex terroristi, arrestati nel 2021 nell’operazione Ombre rosse.

I giudici della corte d’appello francese hanno motivato il diniego sostenendo che, secondo la Convenzione europea dei diritti umani sul rispetto della vita privata e familiare e sul diritto ad un processo equo, l’estradizione non potrebbe essere concessa senza garanzie che il processo ai dieci venga ripetuto.

Secondo i giudici francesi, alcune decisioni sono state prese "in assenza" degli imputati e in diversi dei casi in questione "le autorità italiane non sono state in grado di indicare" se gli imputati "fossero stati assistiti da un avvocato scelto effettivamente" da loro.

Inoltre, l’Italia non avrebbe dato garanzia che i processi ai dieci vengano riaperti dopo il loro rientro in patria, in seguito all’evoluzione della legge italiana sulla contumacia: “Le spiegazioni non contengono alcuna affermazione del diritto" degli imputati di beneficiare di un nuovo processo, dicono i francesi.

Ora spetta alla Cassazione francese valutare se modificare o meno la decisione.

Morte del presidente emerito Paolo Grossi

E’ mancato il presidente emerito della Corte costituzionale, Paolo Grossi, storico del diritto italiano e professore per oltre quarant'anni all'Università di Firenze. Tutti i vertici delle istituzioni lo hanno ricordato come uno dei maggiori maestri del diritto, riconosciuto sia in Italia che all’estero, e tra i principali promotori dell’apertura all’esterno della Consulta.

Calabria: scontro magistrati-avvocati

Il gruppo dei togati di Area ha chiesto al Csm di aprire una pratica a tutela dei

magistrati operanti nei distretti di Reggio Calabria e Catanzaro, contro la lo ro delegittimazione che sarebbe portata avanti dalle Camere penali calabresi. “Letto il comunicato diffuso dalle Camere penali della Regione Calabria in data 1 luglio 2022; premesso che deve sempre essere riconosciuta la legittimità dell'esercizio del diritto di critica nei confronti dell'attività giurisdizionale" i togati di Area Giuseppe Cascini, Elisabetta Chinaglia, Alessandra Dal Moro, Mario Suriano, Ciccio Zaccaro osservano come "nel caso di specie, in luogo di critiche puntuali e argomentate relative a specifiche attività processuali o a specifici provvedimenti organizzativi, si assista a una denigrazione generica e generalizzata dell'intera attività giurisdizionale penale svolta da tutti i magistrati operanti nei distretti calabresi”.

Tutto nasce da un comunicato dei penalisti calabresi, in cui si legge che “l’andamento della giurisdizione nei Distretti giudiziari della Calabria segna un inarrestabile trend recessivo, con costante erosione dei principi fondamentali dello Stato di diritto e del garantismo penale”.

All’orgine della critica, l’utilizzo dei cosiddetti “appelli cautelari”, ovvero “la illegittima corsia preferenziale riservata ( con circolare interna!) alle impugnazioni del requirente; una prassi “esclusiva” pensata e voluta dall’allora Presidente facente funzioni del Tribunale del Riesame di Catanzaro”.

Candidature telematiche al Csm

Il 18 e 19 settembre verranno eletti i 20 togati del nuovo Csm. I magistrati che intendono candidarsi potranno farlo anche per via telematica, inviando la candidatura con un recapito di posta elettronica certificata all'indirizzo di posta elettronica candidature.csm2022@giustiziacert.it riferibile all'Ufficio centrale elettorale.

Tariffe forensi

La commissione Giustizia alla Camera ha votato all’unanimità il parere sulle nuove tariffe professionali forensi. Il passaggio successivo prevede il parere della Commissione Giustizia del Senato, che completerà l'iter parlamentare del provvedimento.

Le carenze di organico in magistratura

Secondo quanto risulta ai magistrati di Area, che periodicamente pubblicano un diario sull’attività del Csm, in Italia mancano 1442 magistrati rispetto a quelli previsti, con un tasso di scopertura vicino al 15 per cento.

I problemi maggiori si registrano nelle corti d’appello, alle quali il nuovo bando sui trasferimenti dovrebbe assicurare una maggiore copertura.

Per i consiglieri di Area la questione della copertura degli uffici "sta diventando molto delicata tenuto conto che, se tutto va bene, i prossimi magistrati in tirocinio prenderanno le funzioni solo a partire dalla seconda metà del 2024".

A Santa Maria continua a mancare l’acqua potabile

Nuove notizie, per nulla positive, arrivano dal carcere di Santa Maria Capua Vetere, sede dei pestaggi che Domani ha raccontato e sui quali sono in corso indagini.

Nel corso della settimana è stata scarcerata Emilia Sibilloo, moglie di un ras della camorra, e nel provvedimento si legge che "per 1602 giorni la detenuta ha patito la carenza dell'acqua potabile", per questo le è stata ridotta la pena.

Nel carcere casertano, dove quasi ironicamente le sezioni si chiamano come i fiumi, manca l'allaccio alla rete idrica e l'acqua viene prelevata da due pozzi artesiani per poi essere potabilizzata.

Nel reclamo l'avvocato della donna aveva evidenziato anche che la detenuta ha fruito di pochissime ore d'aria e che le celle erano di dimensioni ridottissime (meno di 3 metri quadrati pro capite). Il giudice ha ridotto di 160 giorni la pena da espiare e concesso un indennizzo di 16 euro. In base al ricalcolo, Emilia Sibillo avrebbe dovuto essere scarcerata circa un mese e mezzo fa.

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