Care lettrici, cari lettori

questa settimana l’attenzione rimane sulle prime mosse da ministro di Carlo Nordio, che si sta muovendo molto in giro per l’Italia e la prossima settimana dovrebbe assegnare le deleghe ai sottosegretari.

Sul fronte dei commenti, invece, questa newsletter torna a parlare di carcere con una voce autorevole come quella dell’avvocata di Roma, Maria Brucale, che racconta con le sue parole l’esperienza di Orazio, condannato a 30 anni al 41bis, e di come il recupero di un detenuto sia possibile.

Nordio a Catanzaro

Il ministro della Giustizia, Carlo Nordio, ha partecipato all’inaugurazione della nuova sede della Procura della Repubblica di Catanzaro, conclusa con un contratto di comodato d'uso gratuito per 99 anni dell'ex Ospedale Militare.

Insieme al ministro era presente il procuratore di Catanzaro, Nicola Gratteri, a cui il ministro ha tributato molte lodi. «Gratteri ha fatto un miracolo coniugando l'arte con l'efficienza e la modernità. Arte e Giustizia hanno in comune molte cose, la prima delle quali è l'armonia. La Giustizia è o dovrebbe essere proporzione, armonia, come una struttura artistica. E qui abbiamo un esempio di come si sia coniugata la Giustizia con l'arte con l'armonia con le proporzioni».

Gratteri è intervenuto, raccontando che la storia della nuova Procura nasce il 16 maggio 2016, «il giorno del mio insediamento». «Il Sud è bellissimo ma scattano dei meccanismi strani: quando qualcuno prova a fare qualcosa spuntano sempre altri che la mettono in dubbio».

Il feeling tra il ministro Nordio e il procuratore capo Gratteri non è passato inosservato, nonostante negli anni scorsi le posizioni dei due difficilmente fossero state vicine.

Astensione dei penalisti di Napoli

La Camera Penale di Napoli, aderendo alla richiesta avanzata dall’Unione camere penali italiane, ha deliberato l'astensione dalle udienze per i giorni 16, 17 e 18 novembre 2022 per denunciare «la gravissima violazione di uno dei fondamentali principi su cui si fonda il rito accusatorio».

I penalisti auspicano che il nuovo p modifichi l'art. 495 comma 4 ter c.p.p. in modo da impedire le distorsioni attualmente presenti e da garantire che «vi sia identità tra il giudice che ha assunto le prove ed il giudice che emette la sentenza». 

Nordio al Csm

Il ministro Carlo Nordio ha incontrato a sorpresa il vicepresidente del Csm David Ermini e i consiglieri del Csm. Dopo un colloquio riservato con il vicepresidente Ermini, in un clima di grande cordialità il ministro Nordio si è intrattenuto per uno scambio di saluti con il primo presidente Pietro Curzio, il procuratore generale della Cassazione Luigi Salvato e i componenti del Consiglio. Si è trattato di un incontro informale, in prossimità della scadenza della consiliatura. 

I nuovi consiglieri togati, infatti, sono già stati eletti, mentre il 13 dicembre il parlamento eleggerà i 10 laici e poi il nuovo Csm potrà insediarsi.

Cdm, deleghe sulla giustizia

Giovedì 17 novembre si è svolta una riunione ristretta al Cdm, in cui si sono discusse le deleghe da distribuire ai sottosegretari Andrea Delmastro Della Vedova, Andrea Ostellari e al viceministro Francesco Paolo Sisto. Non è ancora noto quali saranno, tuttavia ci si può aspettare che vengano rese note la prossima settimana.

Intanto, è stato reso noto che la dottoressa Barbara Fabbrini, che Marta Cartabia aveva voluto come capo del Dipartimento dell'organizzazione giudiziaria, lascerà l’incarico per tornare come giudice al tribunale di Firenze.

Il processo Davigo

Prosegue a Brescia il processo a carico dell’ex consigliere del Csm, Piercamillo Davigo, per rivelazione di segreto d’ufficio in seguito alla rivelazione dei verbali della cosiddetta loggia Ungheria.

Sono stati ascoltati come testimoni alcuni componenti del Csm, tra cui Giuseppe Cascini e Nino Di Matteo, e le loro testimonianze hanno gettato nuove luci non solo sull’inchiesta, ma anche su fatti laterali avvenuti in quei giorni e sui veleni a palazzo dei Marescialli. Qui una ricostruzione delle dichiarazioni.

Il processo Palamara

Prosegue il processo a carico dell’ex magistrato Luca Palamara e del magistrato Stefano Rocco Fava per rivelazione di segreto d’ufficio e, solo per Fava, di accesso abusivo a sistema informatico. Nell’udienza di Perugia è emerso, per dichiarazione dei giornalisti, che i due magistrati non sono stati le fonti degli articoli pubblicati da La Verità e Il Fatto Quotidiano il 29 maggio 2019, riguardanti l'esposto di Fava sull'ex procuratore di Roma, Giuseppe Pignatone.

A dirlo in aula a Perugia sono stati i cronisti dei due quotidiani, Giacomo Amadori e Marco Lillo, sentiti come testimoni. Entrambi i giornalisti hanno fornito una loro versione dei fatti ma si sono avvalsi davanti ai giudici del segreto professionale a tutela delle loro fonti.

Amadori ha spiegato in aula come l'articolo relativo all'esposto nacque in modo abbastanza casuale: «Non sono un giornalista di giudiziaria ma investigativo, raramente vado in procura. In quel periodo ero interessato alla nomina del nuovo procuratore di Roma e c'era stato un attacco alla possibile nomina di un candidato di Magistratura Indipendente. Ritenni interessante intervistare il segretario di MI Antonello Racanelli. Girando in Procura parlai con qualche giornalista, qualche magistrato, qualche investigatore e in quella occasione ebbi notizia che c'era un esposto che era stato presentato da un magistrato progressista contro i suoi superiori». Amadori ha quindi riferito di aver conosciuto Fava sempre in quei giorni, di aver bussato alla sua porta ma di non avere avuto molta attenzione da parte sua. Ha aggiunto che «La mia fonte non è Stefano Rocco Fava e non è Luca Palamara io non li conoscevo e non avevo rapporti con loro». Anche Lillo si è avvalso anche lui al segreto professionale ma ha detto di non aver «avuto rapporti con Palamara in merito a questo articolo».

Il difensore di Palamara, dopo l’udienza, ha chiesto che ora si faccia chiarezza su «chi all'interno del Csm ha veicolato nel maggio del 2019 all'esterno intercettazioni segrete non solo per infangare la vita privata e la storia professionale del dottor Palamara ma soprattutto di tanti magistrati perbene estranei a questa vicenda e che per tali ragioni sono stati sacrificati sotto l'aspetto disciplinare».

Fascicoli penali da remoto per gli avvocati

Dal 14 novembre in tutte le Procure della Repubblica sarà possibile accedere agli atti dei procedimenti penali da remoto. La consultazione da remoto dei fascicoli da parte degli avvocati avviene tramite il portale del Processo penale telematico, direttamente dalla sezione “servizi” della home page del Portale servizi telematici.

Le proposte di diritto penale minorile del Garante

La giustizia penale minorile va aggiornata e va ritagliata su misura dei ragazzi che la subiscono. Soprattutto ora che il fenomeno delle cosiddette “baby gang” è sulle pagine dei giornali come nuovo fenomeno criminale, utile a fare notizia ma non ancora efficacemente studiato e contrastato a livello giuridico.

A porre l’accento su questi temi è stata l’Autorità garante per l’infanzia e l’adolescenza nel convegno “Riscoprire il futuro. Diritti, responsabilità e percorsi nel sistema penale minorile”, organizzato in occasione della Giornata mondiale dell’infanzia che cadrà domenica 20 novembre.

«Si tratta di un tema che non riguarda solo i diritti in ambito giudiziario, ma tocca tantissimi diritti dei minorenni: da quello all’educazione e all’istruzione a quello alla non discriminazione, dal diritto al benessere a quello al tempo libero. È necessario restituire spazio alle persone, andando oltre al semplice racconto dei fatti: autori e vittime non sono ciò che hanno commesso o subito», ha detto l’Autorità garante, Carla Garlatti.

Giustizia a Santa Maria Capua Vetere

Il consiglio dell’ordine degli avvocati di Santa Maria Capua Vetere ha fornito un dato incredibile per dare la dimensione della mancanza di organico sul territorio: in tribuale ci sono 14 giudici di pace per undicimila procedimenti, «Si tratta di un numero insufficiente di unità di personale, che si trova nell'impossibilità di assicurare risposte efficienti ed efficaci all'utenza» e il presidente dell'Ordine Ugo Verrillo ha sollecitato «l'immediata copertura dei posti vacanti».

Ufficio di giustizia a Castelfranco Veneto

Nel municipio di Castelfranco Veneto, in provincia di Treviso, è stato inaugurato il primo Ufficio di prossimità, con una serie di sportelli destinati a far avvicinare i cittadini all'ambito della giustizia, in collaborazione con il tribunale di Treviso. L’ufficio «sarà un punto di accesso facilitato al sistema-giustizia in grado di offrire servizi omogenei in materia di volontaria giurisdizione».

Il nuovo procuratore di Ancona

Il nuovo procuratore generale di Ancona è Roberto Rossi, che per 8 anni ha guidato la procura di Arezzo, nominato dal Csm con 11 voti a suo favore contro i 9 andati a Corrado Mistri, sostituto pg di Ancona. 

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