Care lettrici, cari lettori

anzitutto, questo è il weekend in cui si voterà al referendum su lavoro e cittadinanza. I quesiti sono complessi ma comprensibili, per chi volesse informarsi qui trovate un approfondimento.

Questa è stata anche la settimana in cui è stato definitivamente convertito il decreto Sicurezza, nonostante le proteste delle opposizioni. Sul tema ho fatto una intervista al professore di procedura penale Gian Luigi Gatta, che spiega le problematiche del testo, i problemi del metodo con l’utilizzo di un decreto legge, e la certezza di questioni di costituzionalità.

Infine, nei giorni scorsi è tornato in libertà Giovanni Brusca, mafioso che azionò la bomba di Capaci e sciolse nell’acido il piccolo Di Matteo. Sui concetti di vendetta e giustizia si interroga in questo commento Giovanni Tizian.

La riforma della procedura penale

Il ministro della Giustizia, Carlo Nordio, in una intervista alla Stampa, ha annunciato che la restante parte di legislatura sarà dedicata a una riforma del codice di procedura penale: «La riforma del codice di procedura penale è allo studio, e mira a ripristinare i principi liberali voluti da Giuliano Vassalli, eroe delle Resistenza e non sospetto di autoritarismi, il cui codice del 1988-89 è stato imbastardito e snaturato. Speriamo di farcela in questa legislatura».

In cosa consista ancora non è noto, ma l’annuncio è certamente di rilievo. L'affermazione nasce anche dal caso Garlasco, su cui Nordio è intervenuto indirettamente riflettendo sull'esistenza del ragionevole dubbio dopo due sentenze di assoluzione. A questo proposito, Nordio ha ribadito che «Dopo una doppia assoluzione di un imputato è difficile condannare al di là di ogni ragionevole dubbio. I giuristi anglosassoni, dove vige il codice accusatorio, ci guardano perplessi, quando non ci ridono dietro. La riforma terrebbe comunque conto delle argomentazioni, peraltro risalenti a molti anni fa, della Corte costituzionale».

Attualmente, il ministro ha già apportato alcune modifiche al codice di procedura penale, in particolare in materia di disciplina delle intercettazioni e tutela della segretezza delle comunicazioni tra imputato e difensore.

Il voto all’associazione magistrati Corte dei conti

I magistrati contabili, da tempo al centro di uno scontro con il governo per la riforma della Corte dei conti che il centrodestra è deciso a portare avanti, ha eletto i suoi nuovi vertici.

Il nuovo presidente dell’Associazione magistrati Corte dei conti è il consigliere Donato Centrone, che prende il posto di Paola Briguori.

La separazione delle carriere

La riforma costituzionale arriverà nell’Aula del Senato, ma l’esame non comincerà l'11 giugno come inizialmente previsto, ma il 18.

Su questo è intervenuto il presidente del Cnf, Francesco Greco: «Il disegno di legge sulla separazione delle carriere segna una svolta necessaria per completare la transizione verso un processo pienamente accusatorio, basato sul contraddittorio e sulla formazione delle prove in dibattimento. Per questo è fondamentale andare avanti spediti, senza rinvii. La giustizia italiana non può più aspettare» e «ogni rinvio dell'iter parlamentare comporta inevitabilmente lo slittamento del referendum, e dunque del momento in cui sarà il popolo a decidere. Ma significa anche correre il rischio che il prossimo Consiglio Superiore della Magistratura non superi le logiche correntizie, che questa riforma intende sorpassare».

Csm e avvocati di Milano

Il presidente dell'Ordine degli avvocati di Milano Antonino La Lumia ha incontrato alcuni rappresentanti del Csm in merito alla piattaforma per l'inoltro delle segnalazioni riguardanti magistrati e personale amministrativo degli Uffici giudiziari di Milano, che tanto è stata contestata dalle toghe.

«L'incontro si è svolto in un clima di grande apertura e reciproca disponibilità. È stato un confronto sereno, costruttivo e approfondito, che ci ha consentito di illustrare con chiarezza le finalità della piattaforma per le segnalazioni e di ascoltare con attenzione le osservazioni provenienti dai rappresentanti del Csm» ha spiegato La Lumia.

Appello per il carcere

Gian Luigi Gatta, presidente dell'Associazione italiana dei professori di diritto penale, Cesare Parodi, presidente dell'Associazione nazionale magistrati e Francesco Petrelli, presidente dell'Unione delle camere penali italiane hanno sottoscritto insieme una lettera, pubblicata su Repubblica, sullo stato delle carceri. «Il sovraffollamento delle carceri ha raggiunto livelli intollerabili. Il 30 aprile scorso i detenuti erano 62.445, a fronte dei teorici 51.292 posti disponibili. Vi sono dunque almeno 11.153 persone detenute in più rispetto alla capienza regolamentare» e «continui interventi con i quali sono stati introdotti nuovi reati e nuove ostatività o aumentate le pene, come nel caso del d.l. sicurezza o del d.l. Caivano, promettono di aumentare l'entità del sovraffollamento.Il d.l. Caivano ha consentito la custodia cautelare in carcere per lo spaccio di lieve entità e ha introdotto preclusioni all'accesso alla messa alla prova per i minorenni. Il numero dei minori negli istituti loro dedicati (Ipm) è aumentato di oltre il 50% dal 2023 a oggi: erano 385 il 15 maggio 2023 e sono saliti a 600 due anni dopo, mettendo in crisi l'intero sistema della giustizia minorile''. ''Come ha rilevato anche il Garante nazionale dei detenuti, vi è una correlazione tra il sovraffollamento e il numero record dei suicidi in carcere che si è registrato nel 2024, quando sono stati 91. Quest'anno sono già 34 e l'estate, periodo critico, è oramai alle porte. Per questo sono necessarie e non più differibili misure volte a ridurre il numero dei reclusi e a porre fine alla violazione dei diritti fondamentali dei detenuti, in quanto naturalmente i diritti umani vanno tutelati senza distinzione alcuna».

Quanto alle soluzioni, «esistono o comunque possono essere studiate: sta alla politica individuarle, se vorrà, con l'aiuto dell'accademia, dell'avvocatura e della magistratura» e so deve «allargare il canale di uscita anticipata dal carcere per quanti hanno intrapreso con successo un percorso di rieducazione. Basti pensare che sono circa 8.000 i detenuti con pena residua non superiore a un anno. Quale che sia il rimedio, sul carcere bisogna intervenire subito».

Ufficio studi del Csm

Nella seduta plenaria del Csm, a maggioranza (con il voto favorevole del vicepresidente Fabio Pinelli e l'astensione dei consiglieri laici Isabella Bertolini, Claudia Eccher, Michele Papa e del togato Andrea Mirenda), è stata approvata la graduatoria triennale per la nomina dei nuovi addetti all'Ufficio studi e documentazione la cui composizione, con la riforma Cartabia, è passata da sei magistrati a otto magistrati e quattro tra professori e avvocati. Così il Csm ha nominato quattro magistrati e, per la prima volta, tre professori universitari e avvocati suddivisi per settori di disciplina, segnando così l'apertura dell'Ufficio a nuove competenze giuridiche e scientifiche come previsto dalla riforma.

Nomine al Csm

Uffici semidirettivi:

Presidente sezione lavoro corte appello Milano: nominato Giovanni Casella, attualmente consigliere lavoro corte appello Milano

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