La giustizia vaticana è invece ancora alle prese con il caso Becciu. L'ordine degli avvocati di Milano ha attivato una nuova piattaforma per l'inoltro delle segnalazioni riguardanti magistrati e personale amministrativo degli uffici giudiziari del capoluogo lombardo.
Care lettrici, cari lettori
dopo la morte di papa Francesco, anche la politica italiana è in attesa delle novità sul fronte vaticano, con il conclave che comincerà il 7 maggio. Il momento ha anche riportato al centro dell’attenzione il processo al cardinale Angelo Becciu, che il nostro quotidiano ha seguito anche nelle novità emerse negli ultimi giorni.
Tra le notizie di settimana, certamente quella che ha fatto più scalpore (e che trovate in newsletter) riguarda l’indagine a carico del procuratore aggiunto all’Antimafia Michele Prestipino, su cui è intervenuto con un commento Attilio Bolzoni.
Dal 28 aprile al 30 aprile, a Villa Vigoni, si è invece svolta una tre giorni di convegno a cavallo tra il diritto costituzionale e il diritto internazionale sulla questione del risarcimento delle vittime italiane del Terzo Reich. Su questo trovate un approfondimento e per chi è appassionato di questioni legate alla Germania consiglio l’iscrizione alla Deutsche Vita, la newsletter di Domani dedicata.
Il caso Prestipino
Michele Prestipino, procuratore aggiunto della super procura nazionale antimafia e antiterrorismo, è indagato a Caltanissetta per rivelazione di segreto. L’accusa gli contesta l’articolo 326 del Codice penale: aver rivelato notizie riservate a Giovanni De Gennaro, presidente del consorzio di imprese Eurolink, e a Francesco Gratteri, ex poliziotto pure lui, ora consulente tecnico. In pratica si tratta della società coinvolta nella realizzazione del ponte sullo Stretto di Messina.
Secondo le indagini svolte dai carabinieri del Ros, la rivelazione «del segreto avrebbe riguardato rilevanti particolari delle indagini in corso da parte di alcune procure distrettuali antimafia, anche con riferimenti all’uso delle intercettazioni». Il procuratore nazionale antimafia, Giovanni Melillo, che ha annunciato la revoca delle deleghe a Prestipino.
L’avvocato di Prestipino è Cesare Placanica che ha confermato l’interrogatorio, spiegando si è svolto «in un clima di grande serenità», e «su mia espressa indicazione si è avvalso, allo stato (come da atto il verbale), della facoltà di non rispondere poiché, come argomentato nella memoria difensiva depositata, riteniamo ci siano dubbi sia in ordine alla utilizzabilità del materiale probatorio su cui si fonda la provvisoria incolpazione, sia rispetto alla competenza territoriale del tribunale di Caltanissetta».
Proprio il problema della competenza è più che fondato e viene fatto sapere che i magistrati nisseni sarebbero pronti a trasmettere alla Procura di Roma l'inchiesta.
La ragione sarebbe duplice: il reato si sarebbe consumato durante un pranzo che si è svolto a Roma e, inoltre, la giurisprudenza che assegna alla Procura della Capitale le inchieste sui magistrati della Dna (e non più a Perugia, che ha competenza sui colleghi romani).
Quanto alle intercettazioni, la conversazione è stata ascoltata perchè ad essere sotto controllo era De Gennaro, nell'ambito delle indagini sull'agenda rossa scomparsa di Paolo Borsellino.
Dal punto di vista interno, quella che sembra essere in corso è una guerra tutta interna all’Antimafia. La procura che ha condotto l’indagine è quella di Caltanissetta, diretta da Salvatore De Luca che sta indagando sulla strage di via D’Amelio e che già ha indagato anche Giuseppe Pignatone, ex procuratore capo di Roma e che con Prestipino ha condotto molte indagini a partire da Mafia Capitale.
La piattaforma per segnalare i magistrati
L'ordine degli avvocati di Milano ha attivato una nuova piattaforma per l'inoltro delle segnalazioni riguardanti magistrati e personale amministrativo degli uffici giudiziari del capoluogo lombardo.
«Questa piattaforma ha l’obiettivo di contribuire a migliorare l'efficienza del sistema giudiziario offrendo agli avvocati e ai praticanti uno strumento attraverso il quale segnalare non solo disfunzioni o criticità, ma anche aspetti positivi e virtuosi da parte degli Uffici Giudiziari. L'Ordine si impegna a esaminare le segnalazioni ricevute e a prendere eventualmente contatti con i responsabili degli Uffici per affrontare le problematiche sollevate», si legge nel comunicato.
Le segnalazioni quindi sono sia negative che positive «riguardanti i magistrati, relative a situazioni che possano influire sulla loro professionalità. Queste segnalazioni dovranno fare riferimento a fatti concreti, come comportamenti che evidenziano una mancanza di indipendenza nella funzione giurisdizionale o di adeguatezza nella preparazione giuridica. Dopo un’analisi approfondita da parte di una commissione consiliare, le segnalazioni ritenute significative e fondate verranno trasmesse ai capi degli uffici. Inoltre, potranno essere utilizzate dall'Ordine per esprimere pareri sulla professionalità dei magistrati per le nomine e le conferme degli incarichi direttivi».
Annunziata nuova presidente di Cassa Forense
L’avvocata Maria Annunziata è stata eletta nuova presidente di Cassa Forense. È la prima donna, in oltre settant’anni anni di storia, appartiene al Foro di Salerno ed è amministrativista.
L’abuso d’ufficio davanti alla Consulta
La Consulta tratterà mercoledì 7 maggio la pratica relativa all’abrogazione del reato di abuso d'ufficio.
Il rinvio è arrivato da parte della Cassazione, con l'ordinanza n. 9442/2025, in cui i giudici hanno valutato sussistenza di profili di incostituzionalità nella riforma Nordio, promuovendo l'incidente costituzionale.
L’abrogazione dell’abuso d’ufficio, infatti, potrebbe violare gli obblighi internazionali assunti dall'Italia e in particolare la Convenzione dell'Onu contro la corruzione, adottata a Merida nel 2003 e che prevederebbe per ogni paese la necessità di prevedere il reato di abuso d’ufficio. Proprio questo, durante il percorso di approvazione della legge, era stato il rilievo mosso dall’Associazione nazionale magistrati.
Assunzioni nelle carceri
Il sottosegretario Andrea Delmastro ha annunciato uno sforzo per le assunzioni nel sistema carcerario, «10.250 allievi agenti finanziati, in due anni e 6 mesi» e il potenziamento dell'equipaggiamento con «20.000 guanti antitaglio distribuiti e altri 20.000 in distribuzione, 8.500 caschi antisommossa e 8.500 scudi» e «l'istituzione del gruppo di pronto intervento operativo in tutti gli istituti d'Italia che interviene entro un'ora in qualsiasi situazione di criticità con personale specificatamente addestrato, tra cui il negoziatore».
Caso Almasri
Il Tribunale dei Ministri è ancora al lavoro sul caso Almasri, nonostante il termine per concludere il procedimento – non perentorio di 90 giorni – sia già scaduto.
la vicenda riguarda la premier Giorgia Meloni, i ministri Carlo Nordio e Matteo Piantedosi e il sottosegretario Alfredo Mantovano, in seguito a una denuncia presentata dall'avvocato Luigi Li Gotti, in cui si sono ipotizzati oltre al reato di favoreggiamento anche quello di peculato e omissioni di atti d'ufficio.
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