diritto di cronaca

La caccia dei magistrati alle fonti è un attentato alla libertà di stampa

  • Il diritto al segreto professionale per i giornalisti in Italia viene sempre più spesso messo a repentaglio, sia da parte della politica che dalle iniziative della magistratura.
  • A mancare è una normativa compiuta in materia di tutela delle fonti e di garanzia del segreto professionale. Maggiore tutela esiste a livello europeo in cui giurisprudenza costante della Corte di Strasburgo. La più famosa è la sentenza Goodwin.
  • In Italia, tuttavia, queste regole non vengono sempre rispettate e il rischio per le fonti è altissimo. Il reato ipotizzato, nel caso in cui una fonte venga individuata, è quello di rivelazione di segreto d’ufficio, che ha una pena che va dai 6 mesi ai 3 anni.

  Il lavoro giornalistico, soprattutto nel caso di inchieste su vicende ancora opache, si fonda sul vincolo di fiducia e segretezza che lega il giornalista alle sue fonti. Il diritto al segreto professionale per i giornalisti, tuttavia, in Italia viene sempre più spesso messo a repentaglio, sia da parte della politica sia dalle iniziative della magistratura. È il caso delle iniziative di Italia viva contro una puntata di Report in cui si contestava la provenienza della fonte dell’incontro t

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