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Le modifiche prevedono la trasformazione di alcuni reati, che prima erano procedibili d’ufficio, a querela della vittima, anche nei casi in cui c’è la finalità mafiosa.
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Santalucia (Anm): «Bisognava dosare meglio la selezione dei reati che sono effettivamente minori, forse il Pnrr ha messo fretta. Auspico correttivi ministeriali».
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Inoltre c’è il problema dell’arresto in flagranza: se un ladro viene sorpreso a commettere un furto in gioielleria e il gioielliere non è reperibile in quel momento, il ladro non può essere arrestato.
Sono passati appena 12 giorni dall’entrata in vigore della riforma penale – rinviata di qualche mese per permettere agli uffici di mettersi al pari con gli adempimenti tecnici necessari – e già da alcune procure arrivano gli allarmi. In particolare per la trasformazione di alcuni reati come a querela della vittima, mentre prima erano perseguibili d’ufficio. Con il rischio di un cortocircuito per gli arresti in flagranza e per i casi in cui si riscontra aggravante mafiosa. «Bisognava dosare me



