- I gruppi associativi, l’Anm e i procuratori sono contrari alla riforma della prescrizione, che farebbe morire molti processi. La nuova prescrizione è una riforma che avrà «conseguenze sulla democrazia del nostro Paese», ha detto il procuratore antimafia Federico Cafiero de Raho.
- La ministra però avverte: «Lo status quo non è un’opzione» perchè «innocenze provate dopo 20 anni di processo sono vite distrutte».
- Il rischio, però, è che la bocciatura categorica delle toghe al ddl penale produca l’effetto di impantanarlo, dando sponda al Movimento 5 Stelle, che punta all’ostruzionismo d’aula e ha presentato mille emendamenti in commissione Giustizia. Il che perpetrerebbe la maledizione della giustizia irriformabile perchè schiava di opposte pressioni.
Tra il successo della riforma della giustizia e la guardasigilli Marta Cartabia c’è un ostacolo che sembra sempre più insormontabile ed è la magistratura. Il terzo potere dello stato, compatto come non era più dallo scandalo Palamara, si è schierato in blocco contro la riforma penale (in attesa di farlo anche sulla riforma dell’ordinamento giudiziario) e lo ha fatto in tutte le sedi possibili. Hanno espresso criticità i gruppi associativi – sia sul fronte progressista che su quello conservatore



