ricomincio da capo

È la storia a dirci che Berlusconi non può essere diverso da ciò che è stato

LaPresse LaPresse
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  • Sono stato per qualche mese vicepresidente di un governo Berlusconi. Non farò conto allora che la mia parola possa essere neutra.
  • Berlusconi è stato – insieme – l’amico e il nemico del populismo italiano. Un’ambiguità tutt’altro che innocente, che ora gli presenta il conto.
  • Oggi egli sembrerebbe invocare ricette di buonsenso e quasi tentare di porsi al di fuori e al di sopra della mischia. Peccato che quella invocazione avvenga ben oltre il tempo che il fato gli aveva concesso.

Silvio Berlusconi ama riproporsi come uomo del futuro, ma è il passato la sua chiave più autentica. Conta poco quel tratto moderato, un po’ posticcio, che gli piace adottare negli ultimi tempi. E per carità di patria evitiamo di far contare quanto dovrebbe l’intollerabile indulgenza verso Vladimir Putin manifestata ieri a Napoli. In realtà è la storia che riassume le persone e pone un limite alla loro capacità di reinventarsi. Ora, per quanto mi riguarda, non posso far finta di essere un estr

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