- Da anni ormai, in quasi tutti i paesi avanzati, ci si accontenta di navigare a vista contando sulla mancanza di alternative credibili per mascherare la mancanza di risposte ad elettori impoveriti e precarizzati.
- Al di là dello stato confusionale della dirigenza del M5S e della pretestuosità della crisi, non si poteva continuare a far vivere il governo “per non consegnare il paese a Giorgia Meloni”.
- La politica del meno peggio sembra oggi essere arrivata al capolinea. C’è da sperare che, in Italia come in Francia, i partiti tradizionali o quel che ne resta si convincano che un cambio di rotta non sia più posticipabile.
Le ultime settimane ci hanno consegnato la crisi politica di due dei paesi fondatori dell’Ue. In Francia, rieletto più grazie al rigetto della rivale Marine Le Pen che per adesione al suo progetto, Emmanel Macron non è riuscito a ottenere una maggioranza alle elezioni legislative. Il presidente francese ha deciso di non cercare alleanze organiche ma di formare un governo di minoranza che andrà a cercarsi i voti caso per caso. Le prime settimane hanno visto una convergenza con la destra dei



