Il rapporto tra esecutivo, legislativo e magistratura è spesso rappresentato in termini di conflitto: uno cerca di addomesticare o scavalcare l’altro. C’è però una chiave di lettura diversa, che permette di intravvedere in queste innegabili tensioni un nuovo fermento democratico
Si è soliti rappresentare la dialettica tra poteri in termini di conflitto: l’esecutivo che cerca di domesticare la magistratura, il parlamento che viene soverchiato dalle iniziative del governo, i giudici che giocano un ruolo d’interdizione rispetto alle politiche dell’esecutivo. Sembra così che gli stati democratici siano finiti in un circolo vizioso, che ne drena i pochi residui fluidi vitali. C’è però una chiave di lettura diversa, che permette di intravvedere in queste innegabili tensioni u



