Commenti

In difesa dell’assemblea del Pd

  • L’assemblea nazionale del Pd, benché sia un organo di dimensioni ipertrofiche, composto da ben più di mille membri, per una volta, ha riempito di senso la sua convocazione e, rispetto al passato, si possono cogliere alcune novità positive.
  • Sofferta e nobile la relazione del segretario uscente. Profili e parole diverse dai quattro candidati segretari, Bonaccini, Schlein, De Micheli e Cuperto, ma tutt’altro che incompatibili.
  • Nonostante gli sbeffeggiamenti che il Pd riceve quotidianamente anche da supposti amici e, ancor più, da supposti osservatori indipendenti, si rivela l’unica forza politica dove si discute, si mettono sul tappeto idee e proposte e, alla fine, si decide dal basso.

L’assemblea nazionale del Pd, benché sia un organo di dimensioni ipertrofiche, composto da ben più di mille membri, per una volta, ha riempito di senso la sua convocazione e, rispetto al passato, si possono cogliere alcune novità positive. La prima riguarda la qualità della relazione del segretario dimissionario, sofferta quanto nobile, e degli interventi dei candidati: articolato e pugnace Elly Schlein, solido e militante Paola De Micheli, pragmatico con un mix di efficientismo e solidarismo e

Per continuare a leggere questo articolo

VAI ALLA PAGINA DELL’AUTORE