- Il testo concede a sinistra il concetto di «stato regolatore» ma resta una petizione di principi generali. Delusa ma non ostile l’ala riformista, che sventa le ipotesi più radicali.
- Punto dolente resta l’approvazione del testo da parte dell’assemblea di sabato: per i riformisti non è legittimata. Per Art.1 è invece indispensabile un sì, per fare del futuro Pd un “nuovo Pd”. Provenzano: «Votare è un adempimento statutario». Sta a Letta trovare una soluzione
- Il vero problema a portare ai gazebo del 26 febbraio almeno un milione di elettori. In caso contrario sarà difficile non parlare di flop. Un flop azzopperebbe da subito il vincitore, o la vincitrice.
Alla fine la montagna ha partorito il topolino. Mercoledì pomeriggio, in una rapida riunione del comitato costituente del Pd, il segretario del Pd Enrico Letta ha presentato una bozza della nuova carta dei valori che sostituisce in blocco – dunque non solo emenda – quella veltroniana del 2008. Letta ha invitato i componenti del comitato a fare le loro osservazioni, ma ha chiesto mandato per la stesura finale: la farà lui con Roberto Speranza (sono i due garanti del comitato) «sentendo i quattro



