- La presenza televisiva di Gianfranco Fini, un po’ a sostenere Giorgia Meloni e un po’ a correggerla, evoca la figura ormai desueta del padre nobile.
- L’accelerazione della storia rende impietosamente datate le parole di chi c’era prima, e spinge spesso i nuovi a recidere quasi ogni legame con i vecchi. Ma per quanto questa sia la moda, essa tuttavia ha il fiato corto.
- Così, a Meloni si vorrebbe consigliare di ascoltare con qualche attenzione le parole del suo predecessore alla guida della destra.
La presenza televisiva di Gianfranco Fini, un po’ a sostenere Giorgia Meloni e un po’ a correggerla, evoca la figura ormai desueta del padre nobile. Di colui cioè che conserva un proprio diritto di parola che coincide quasi con l’altrui dovere dell’ascolto. Troppo importante per essere ignorato, troppo poco influente per essere preso alla lettera. Abbastanza “dentro” da suscitare curiosità, abbastanza “fuori” da non esser considerato come una voce ufficiale. Si potrebbe chiudere qui la ques



