- Un ospite indesiderato si aggira nella propaganda dei due fronti del conflitto russo-ucraino: l’antisemitismo. A cominciare dall’ormai celebre definizione putiniana di essere un manipolo di «drogati e nazisti» rivolta ai governanti ucraini, non si contano le reciproche accuse fra i due leader di essere l’Hitler di oggi.
- Non si può sottacere di fronte a questa banalizzazione della Shoah e del nazismo.
- Queste retoriche belliche che rispolverano il nome di Hitler ogni tre per due devono suonare come un campanello d’allarme alle orecchie ebraiche, e non solo.
Un convitato di pietra siede ai tavoli della propaganda dei due fronti del conflitto russo-ucraino: l’antisemitismo. A cominciare dall’ormai celebre definizione putiniana di essere un manipolo di «drogati e nazisti» rivolta ai governanti ucraini, non si contano le reciproche accuse fra i due leader di essere l’Hitler di oggi. Così come le accuse ai rispettivi apparati militari di includere battaglioni di matrice neonazista. Ora, detto e sottolineato che l’antisemitismo è una pratica assai d



