- La linea di Zaia, come e più di quella di tutti gli altri componenti dell’ala “governista” della Lega, non ha mai mostrato ondeggiamenti sostanziali.
- Ne sono prova le critiche alle «battaglie di retroguardia sulle coppie gay e il fine vita» o quelle della scorsa estate contro le «gabbie ideologiche» che impedirebbero al suo partito di ampliare i consensi.
- Da sempre, del populismo connaturato al Dna leghista, il leader veneto esprime il volto più autenticamente antipolitico.
A chi è stato presente, sia pure come semplice uditore a scopo di ricerca, al congresso milanese della Lega del primo luglio 2012 che incoronò segretario Roberto Maroni sulla scia dello scandalo economico-familiare che aveva travolto Umberto Bossi e la sua cerchia, l’intervista di Luca Zaia pubblicata con grande rilievo dal Corriere della Sera domenica 20 novembre non crea una particolare sorpresa. Già in quella occasione, e con toni ben più vibranti, autorizzati dalla sede “riservata” in cui



