Care amiche e cari amici, spero che questi siano per voi giorni di riposo e serenità, con le vostre famiglie. Ne abbiamo tutti bisogno dopo un lungo periodo di difficoltà e angosce, dal Covid alla guerra all’inflazione e, adesso, la campagna elettorale.

Come sapete, almeno il giorno di Ferragosto anche le redazioni rallentano e pure io ne approfitterò per un po’ di vacanza, dopo un periodo di superlavoro.

Ne approfitto per ringraziare prima di tutto le colleghe e i colleghi che in questi mesi hanno sacrificato molto in termini di tempo e vita privata per produrre una informazione il più possibile affidabile, approfondita e onesta.

Ringrazio anche voi lettrici lettori, perché intorno a Domani si sta creando una vivace comunità di dibattito e partecipazione democratica: in tanti ci scrivete (a lettori@editorialedomani.it) con idee, critiche, suggerimenti. Cerco di rispondere a tutti. E in tanti ci avete sostenuto nelle varie iniziative editoriali che hanno riempito questi primi mesi del 2022.

Colgo quindi l’occasione di questo giorno di pausa per fare un po’ di bilanci con voi.

Questa estate era partita sonnacchiosa, stanchi di pandemia e guerre volevamo tutti concentrarci sui programmi per le vacanze, nonostante i disagi negli aeroporti.

In redazione noi abbiamo programmato un palinsesto di allegati e iniziative per accompagnarvi e assecondare anche questo più che legittimo desiderio di evasione.

Trovate in edicola i nostri DopoDomani estivi (48 pagine di giochi, racconti, fumetti), poi c’è il nuovo mensile Cibo a cura di Sonia Ricci, Finzioni che con Beppe Cottafavi raccoglie il meglio della produzione culturale italiana e non solo, c’è Domani – Fumetti che con Michela “Sonno” Rossi ogni mese raccoglie voci fresche del fumetto italiano che si cimentano con un tema (in quello in edicola: Il Pubblico).

Ogni venerdì c’è Scenari, il nostro settimanale di approfondimento geopolitico curato da Mattia Ferraresi, perché dall’Ucraina a Taiwan alla crisi climatica non c’è mai stato tanto bisogno di capire il mondo intorno a noi.  

Questa settimana, ogni giorno, trovate dentro il giornale quattro pagine di Sonno che compongono un graphic novel inedito e sorprendente (fateci sapere che ne pensate).

Contro l’indifferenza

Mentre eravamo impegnati a realizzare tutto questo – che è parecchio – è arrivata la campagna elettorale. Qualche lettore si è lamentato dei titoli un po’ forti, molti altri invece hanno pienamente sposato la linea e i toni del giornale.

Vi riassumo qui come la vedo io: queste non sono elezioni normali, si deve sempre essere intellettualmente onesti ma non è consentito rimanere neutrali.

Per colpa di una legge elettorale pessima, le destre rischiano di conseguire una vittoria senza precedenti che le metterà in condizione non soltanto di stravolgere agevolmente molte leggi ordinarie, ma perfino la stessa Costituzione e senza referendum.

Il centrosinistra, frammentato, litigioso, insipido, non suscita certo grandi entusiasmi. Ma non si può dire che uno vale l’altro. Dal Pd ai Cinque stelle, la non-destra è fatta di partiti magari inconcludenti e ondivaghi, ma che non hanno mai messo in discussione i pilastri del nostro ordinamento democratico.

Giorgia Meloni vuole un’Italia che, come la Polonia, contesti alla radice i rapporti con l’Unione europea, e trasforma in strumenti identitari e divisivi il genere, la religione, la cultura. Matteo Salvini e Silvio Berlusconi li conosciamo, quindi nessuna sorpresa a vederli promettere più evasione fiscale, più disuguaglianza con la flat tax, meno diritti civili.

Non dimentichiamo, poi, che Lega e Fratelli d’Italia hanno legittimato le peggiori isterie no-vax durante una pandemia che mieteva centinaia di vittime al giorno.

La partita sembra disperata, quello dell’astensione l’unico partito che aumenta gli iscritti. Eppure, mai come questa volta, ogni voto conta: c’è molta differenza tra una vittoria trionfante che umilia l’avversario e un successo risicato che poi, nel corso della legislatura, può generare diverse possibili configurazioni di governo (come abbiamo visto negli ultimi cinque anni).

Quello che più rileva, comunque, è la partecipazione: il giorno del voto, ma anche e soprattutto prima. E informarsi è fondamentale per partecipare in modo efficace.

Noi stiamo facendo la nostra parte, con le nostre inchieste, analisi e con l’iniziativa del “programma di Domani”: dieci proposte concrete per riempire il vuoto di idee che c’è nei partiti. Dal fisco ai migranti, ci sono cose che si possono fare, subito, per cambiare l’Italia. Le presenteremo subito dopo Ferragosto e, se vi convincono, potreste sostenerle per farle arrivare ai partiti.

Se volete affrontare con noi questa sfida, potete entrare nella comunità di Domani, con un abbonamento mensile oppure con uno annuale, perché sarà un anno molto lungo, questo.

Vi aspetto con noi, intanto godetevi un po’ di riposo, possibilmente leggendo Domani e i suoi mensili, in edicola o sulla app.

Buon Ferragosto,


Stefano Feltri

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