- Giorgia Meloni vuole attuare tre riforme eversive che cambierebbero faccia all'Italia; troppo per un governo eletto con una robusta componente maggioritaria.
- Si tratta dell’autonomia regionale differenziata, della flat tax e del presidenzialismo.
- La Carta non è immutabile, ma servono i giusti modi. Può spingere assieme le tre riforme solo chi ritiene la Costituzione (su cui ha giurato) sia un arnese da rottamare, finché durano i consensi ricevuti.
Il sovranismo non sarà mai merce da esportazione. Di qui le sconfitte della premier Giorgia Meloni a Bruxelles o in politica estera, dove solo punto fermo è il fresco atlantismo; si allinea a Washington anche per distanziarsi dalla difesa comune europea. La vicinanza al premier polacco Morawiecki – che ha appena detto in Germania cose contrarie ai fondamenti della Ue – nuoce al paese; il partito di questi, Diritto e Giustizia, è parte del gruppo europeo Conservatori e riformisti, da Meloni pr



