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L’incantatore ottimista che forgiò il popolo con la tv

  • C’era qualcosa a prima vista di folcloristico nella folla dei primi berlusconiani. Anticomunisti, anti tasse, anti Stato. Sembrava l’ennesimo rigurgito italico destinato a rientrare negli argini del sempre uguale.
  • Innanzitutto occorrerebbe scindere il politico dall’imprenditore. E questo è compito impossibile. Berlusconi non è mai riuscito a dividere gli ambiti.
  • Nonostante tutto, Berlusconi è stato un grande italiano. Dei politici di razza aveva tutte le doti: svelto, carismatico, inarrestabile, comunicativo.

Ecco, Silvio Berlusconi. I miei ricordi di cronista cominciano trent’anni fa, nella sua Milano accorsa ad applaudire la discesa in campo del Cavaliere. Scrivevo per il Manifesto e quella folla di imprenditori, padroncini, commercianti arrabbiati ed entusiasti, mossi da furore antipolitico, mi fecero molto effetto. A sinistra si guardava a questo brianzolo già assai discusso e in parte oscuro con una certa ilarità, con sufficienza ed evidente sottovalutazione. C’era qualcosa a prima vista di

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