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Non si giudica una guerra dalle sue istantanee

Con una Polaroid si può scattare un’istantanea. Ma non si può raccontare una guerra. Eppure è quello che si sta provando a fare per giustificare l’annientamento di Gaza. Duecento trucidati del rave di Re’Im. Clic. Donna israeliana crivellata nel letto. Clic. Bimbo carbonizzato nel kibbutz di Kfar Aza. Bimbo in braccio al terrorista di Hamas. Ragazza trascinata via su un pick up. Clic. Clic. Clic. Che la lezione dell’orrore nazi-jihadista di Isis abbia penetrato questo mostruoso Hamas 2.0 è ev

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