- Martedì 20 giugno si celebra la Giornata Mondiale del Rifugiato, un’occasione per esprimere solidarietà a rifugiati, sfollati e apolidi ed elogiarne la resilienza ma anche per parlare di soluzioni. Che purtroppo sembrano mancare
- Sono due le principali iniziative che dovrebbero essere favorite dalla comunità internazionale: la prima è la ricerca del dialogo per mettere fine ai conflitti
- La seconda sono programmi che permettano una vera accoglienza: perché quella di rifugiato non è una condizione perenne, ma uno status giuridico dietro cui si nascondono risorse per i paesi d’arrivo
«Ci sono persone troppo pronte a ricorrere alla guerra e decisamente troppo lente a trovare soluzioni». Non sono soltanto parole quelle pronunciate pochi giorni fa dall’Alto commissario Onu per i rifugiati Filippo Grandi. Rappresentano piuttosto la fotografia di una tendenza che da molti anni non conosce nessuna inversione, le cui conseguenze sono la devastazione e la fuga forzata di milioni di persone. La guerra in Ucraina e gli altri conflitti, senza dimenticare gli sconvolgimenti della cri



