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Per Salvini la parità di genere è questione di “burocrazia”

  • Il nuovo codice dei contratti pubblici segna un passo indietro per il riconoscimento del ruolo delle donne nel mondo del lavoro.
  • Le stazioni appaltanti avranno la mera facoltà, e non l’obbligo, di prevedere «meccanismi e strumenti idonei a realizzare pari opportunità», anche di genere. Inoltre, scompare il riferimento alla certificazione della parità di genere introdotta nel 2021, attestata secondo i criteri di cui all’UNI/PdR 125.
  • Salvini ha definito tale certificazione come «burocrazia». Questa è la considerazione che il ministro ha per uno strumento di promozione del lavoro femminile. Se il governo reputa di avere una considerazione diversa, intervenga sul nuovo codice degli appalti.

Nei giorni scorsi, varie associazioni femminili hanno rilevato che lo schema del nuovo codice dei contratti pubblici non prevede la certificazione della parità di genere (cosiddetto bollino rosa). Si tratta di uno strumento finalizzato a promuovere politiche aziendali che perseguano una effettiva eguaglianza tra uomini e donne in ambito lavorativo. È necessario capire come la cancellazione di tale strumento si stia concretizzando in punto di diritto, ciò anche al fine di comprendere su quali

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