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Proroga delle concessioni balneari: la strategia di Meloni e i costi per i cittadini

LaPresse
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  • Nonostante una sentenza del Consiglio di stato, che ha escluso ogni possibilità di proroga delle concessioni balneari oltre il 31 dicembre 2023, e l’avvio di una procedura di infrazione da parte dell’Ue, il governo ha esteso di un anno la durata di tali concessioni.
  • Forse Meloni conta sul fatto che alcuni giudizi ancora pendenti si concludano in modo favorevole a questa scelta. La Corte di cassazione a Sezioni unite dovrà valutare se la sentenza del Consiglio di stato sia viziata da eccesso di potere giurisdizionale.
  • La proroga delle concessioni rischia di costare cara agli italiani: per i canoni molto bassi pagati dagli attuali concessionari; per la sanzione che l’Ue potrebbe comminare all’Italia; per i prezzi più alti che i cittadini continueranno a pagare per fruire dei servizi balneari; per il mancato ingresso sul mercato di nuovi fornitori, capaci di modernizzare il settore.

La vicenda relativa alla messa a gara delle concessioni balneari sembrava vicina alla conclusione dopo che, nel novembre 2021, l’adunanza plenaria del Consiglio di stato aveva escluso ogni possibilità di proroga oltre il 31 dicembre 2023 e il governo di Mario Draghi aveva recepito tale scadenza in una legge. Invece, il governo di Giorgia Meloni ha deciso una proroga ulteriore, spostando la scadenza al 31 dicembre 2024. Forse tale decisione – dall’indubbio valore politico, ma che sul piano giu

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